Tangenti Ischia, Ferrandino si dimette da sindaco

Arrestato ieri per l’inchiesta sulle presunte tangenti legate alla metanizzazione, si è dimesso da sindaco di Ischia

Tangenti Ischia, Ferrandino si dimette da sindaco

Giosi Ferrandino, arrestato ieri per l’inchiesta sulle presunte tangenti legate alla metanizzazione, si è dimesso da sindaco di Ischia. L’atto è stato formalmente presentato pochi minuti fa al municipio di Ischia dal suo difensore, l’avv. Genny Tortora. L’avvocato è giunto da Napoli per la formalizzazione del documento scritto di proprio pugno da Ferrandino, detenuto da ieri mattina nel carcere di Poggioreale. Il documento è stato appena inviato anche al prefetto di Napoli.

Intanto si profila l’ipotesi di un commissariamento degli appalti nella vicenda della metanizzazione di Ischia che ha fatto scattare l’arresto del sindaco Giuseppe Ferrandino e di altre otto persone. Il numero uno dell’Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone, ha già fatto intravedere chiaramente questa possibilità. "Abbiamo chiesto gli atti ufficialmente al procuratore della Repubblica di Napoli per capire se ci siano appalti che possono essere commissariati", ha dichiarato oggi il presidente dell’Authority. "Verificheremo: prima dobbiamo leggere gli atti", ha aggiunto.

Il primo passo sarà ovviamente un esame attento delle carte, dopo il quale Cantone potrebbe chiedere al Prefetto di Napoli di commissariare gli affidamenti sospetti. La società al centro dell’inchiesta penale è la CPL Concordia, una cooperativa "rossa". Il primo cittadino di Ischia, che nell’isola ha vinto le elezioni candidandosi per il Pd, ma in precedenza era stato sindaco di Casamicciola con Forza Italia, è finito in carcere con l’accusa di aver ricevuto 330mila euro di tangenti dalla Cpl ed altre utilità. Ma nelle intercettazioni effettuate durante le indagini è spuntato anche il nome di Massimo D’Alema e della sua fondazione, ItalianiEuropei.

A parlarne con un collega, nel marzo 2014, un dirigente della coop, Francesco Simone, che in ItalianiEuropei suggeriva di "investire" e che spiega come la cooperativa abbia acquistato "alcune centinaia di copie dell’ultimo libro" di D’Alema (che non è indagato e che ha ribadito l’assoluta trasparenza dei suoi rapporti con CPL) "nonché alcune migliaia di bottiglie del vino prodotto da una azienda agricola" a lui "riconducibile".

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