Tante chiamate alla "hotline" per i soldati russi disertori

Tante chiamate alla "hotline" per i soldati russi disertori

Sono almeno 3mila i soldati russi che nel solo mese di marzo avrebbero chiamato l'hotline del progetto «Voglio vivere», lanciato qualche mese fa dal governo ucraino per incoraggiare gli aspiranti disertori nemici a uscire allo scoperto godendo di tutte le garanzie del caso. Secondo il portavoce del programma, Vitaly Matvienko, il mese scorso il numero di contatti con la linea è stato doppio rispetto ai mesi precedenti. Un dato che mostrerebbe la poca voglia da parte di buona parte delle armate putiniane anche a fronte della possibile controffensiva ucraina per riconquistare i territori occupati dai russi.

«L'operazione non è ancora iniziata, ma sta già dando i suoi frutti», ha evidenziato il ministero della Difesa di Kiev, ricordando che ai soldati arresi saranno garantite condizioni di prigionia in conformità con le Convenzioni di Ginevra. Nei primi sei mesi di attività, fino a febbraio, quasi 10mila russi avrebbero contattato la linea telefonica ucraina. Oltre alla hotline, c'è anche un chatbot e un sito web in russo gestito dal ministero della Difesa ucraino con informazioni sul programma. Ma la finestra di opportunità per consegnarsi «si sta stringendo», sottolinea il governo di Volodymyr Zelensky. «La scelta di un soldato russo durante la guerra è semplice: morte o cattura».

Ma quanti sono i soldati russi morti dall'inizio della guerra? È una domanda legittima perché le differenti stime sono davvero molto lontane tra loro. Se i giornalisti dell'edizione in lingua russa della Bbc e di Mediazona contano 19.688 soldati russi morti dall'inizio dell'invasione, 1.665 dei quali (un record) nelle ultime due settimane, e tra essi oltre 2mila ufficiali, l'ultimo report ufficiale del ministero della Difesa di Mosca, che risale allo scorso settembre, parlava di 5.937 soldati russi deceduti. Gli Stati Uniti stimano che circa 100.

000 persone siano state uccise o ferite da entrambe le parti, mentre secondo l'ultimo aggiornamento di Kiev, le perdite russe hanno superato le 177 mila unità. Tali differenze possono essere giustificate dai criteri seguiti, dalle fonti a cui si attinge e da evidenti ragioni propagandistiche.

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