Tappeti rossi in Italia per l'odio di Barghouti, il boicottatore d'Israele

Sale comunali e atenei per il fondatore del Bds che propugna le sanzioni contro lo Stato ebraico

Tappeti rossi in Italia per l'odio di Barghouti, il boicottatore d'Israele
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Oggi pomeriggio il Comune e l'università di Bologna offriranno i propri spazi alla propaganda anti israeliana e pro Palestina prestando il fianco a posizioni anti sioniste presentate con tutti gli onori. Sono infatti in programma due conferenze con Omar Barghouti (foto) fondatore di Bds, un movimento «per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro l'occupazione e l'apartheid israeliane, costituito da associazioni e gruppi» che promuovono campagne e iniziative Bds a livello nazionale e locale.

Il «tour» in Italia di Barghouti è iniziato ieri a Torino e altri appuntamenti sono previsti domani.

L'attività di Bds si articola su tre filoni principali sul «boicottaggio delle attività commerciali israeliane insieme alle sue istituzioni culturali, artistiche, accademiche, sportive nonché delle aziende internazionali coinvolte nel sistema israeliano di apartheid», sul «disinvestimento dalle aziende israeliane e da quelle internazionali che sono complici delle violazioni israeliane e che da esse traggono profitto» e sulla «richiesta di sanzioni nei confronti di Israele per le sue violazioni del diritto internazionale».

Da quando è stato fondato ha compiuto numerose campagne sfociate in posizioni radicali anche nei confronti di singole persone e aziende bollate come «sioniste» al punto che l'Ihra (International Holocaust Remembrance Alliance) ha sottolineato in varie occasioni il pericolo delle attività di Bds per le comunità ebraiche. Nonostante ciò, sia l'Università sia il Comune di Bologna hanno deciso di ospitare Omar Barghouti. Alle 15 il fondatore di Bds parlerà in ateneo in un incontro a cui parteciperanno Elian Weizman, professoressa in Relazioni Internazionali alla London South Bank University e Chantal Meloni, professoressa associata di Diritto Penale presso l'Università degli Studi di Milano, moderati da Francesca Biancani, professoressa associata presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Bologna.

Alle 18 invece Barghouti parteciperà alla conferenza «Bologna per il cessate il fuoco a Gaza» promossa dal Partito Democratico, dalla lista civica del sindaco Matteo Lepore e dalla Coalizione Civica nella sede del comune a Palazzo d'Accursio. Parteciperanno all'evento Elian Weizman, professoressa in Relazioni Internazionali alla London South Bank University con un intervento dal titolo «Colonialismo di insediamento, Sionismo e lo Stato di Israele» e Angelo Stefanini, medico e fondatore del Centro di Salute Internazionale (Csi) dell'Università di Bologna, direttore dell'Oms e del programma sanitario italiano (2008-2011) nei Territori Palestinesi Occupati con «Gaza: la guerra agli ospedali». Dialogheranno con i relatori l'assessore Daniele Ara, Stefania Minghini Azzarello di Assopace Palestina e Alberto Zucchero per Portico della Pace.

Come spiega al Giornale Sofia Ventura, professoressa dell'Università di Bologna nella facoltà di scienze politiche: «il regolamento di ateneo prevede che le aule universitarie non siano usate per eventi di propaganda politica e Bds svolge un'attività prettamente politica».

Lecito chiedersi cosa accadrebbe se fosse organizzato negli spazi dell'Università di Bologna una

conferenza a sostegno di Israele, in quel caso, ne siamo sicuri, i difensori della libertà di espressione a giorni alterni griderebbero alla non opportunità e alla parzialità dell'evento arrivando anche a impedirne lo svolgimento.

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