Tasse, Pontida, processo: i tre fronti caldi di Salvini

Il leader fissa le priorità nel vertice della Lega. Open Arms, il 18 ottobre mobilitazione a Palermo

Tasse, Pontida, processo: i tre fronti caldi di Salvini
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Matteo Salvini riunisce la Lega a Roma dopo l'estate e traccia la linea per i prossimi mesi aprendo tre fronti: l'economia, dalle pensioni agli stipendi e alla flat tax, l'organizzazione di Pontida e una mobilitazione del partito a Palermo il 18 ottobre, quando ci sarà un'udienza del processo Open Arms con l'arringa della difesa di Salvini. Che nei prossimi giorni, come fa sapere il Carroccio, incontrerà anche il fondatore Umberto Bossi, anche se una data ancora non è stata fissata. Salvini sabato è annunciato come ospite a una festa di partito a Besozzo, nel Varesotto, e quella potrebbe essere una delle occasioni per vedere il Senatùr che abita a Gemonio, lì vicino. Con la manovra alle porte, intanto la Lega ribadisce l'impegno sull'aumento degli stipendi e sulle pensioni, anche per cercare di allargare la platea. Tra le priorità emerse durante la riunione, convocata alla Camera e a cui hanno partecipato ministri, governatori, capigruppo e parlamentari, anche la Flat Tax al 15 percento fino a 100mila euro e gli investimenti «in sicurezza» e sulla difesa dei confini. La risposta allo Ius Scholae arriva, invece, direttamente da Salvini: «Noi stiamo lavorando alla revoca della cittadinanza per gli stranieri che commettono reati gravi». Sulla manovra «innanzitutto dobbiamo avere il quadro e le linee, poi si declinano gli interventi» spiega il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti all'uscita del vertice. «Vale come il calciomercato. Prima c'è il calciomercato poi arriva la realtà. D'estate tutti scrivono il bilanciomercato', poi arriva il momento in cui si fanno le cose che si devono fare» aggiunge Giorgetti sottolineando che di pensioni si parlerà sia in manovra sia nel piano strutturale di bilancio. A Pontida sul «sacro prato» quest'anno ci sarà anche il generale Roberto Vannacci in una data non casuale, ossia il 6 ottobre, giorno prima dell'anniversario della vittoria della Lega Santa a Lepanto nel 1571. Uno scontro navale tra le flotte cristiane e quelle musulmane dell'impero ottomano utile per rilanciare sul tema dell'«islamizzazione dell'Europa».

Nei giorni scorsi Salvini aveva già parlato di un segnale da mandare da Pontida alla giustizia in vista delle prossime udienze del processo Open Arms, dove il leader della Lega è accusato di sequestro di persona per aver impedito lo sbarco di migranti «clandestini» in Italia. A metà settembre ci sarà la requisitoria con le richieste dei Pm mentre il 18 ottobre sarà la volta dell'arringa dell'avvocato di Salvini, Giulia Buongiorno. Il Carroccio sarà «mobilitato» a Palermo presumibilmente fuori dal tribunale. Non si arretra nemmeno sull'autonomia, al netto di qualche fibrillazione estiva di Forza Italia.

Il ministro Roberto Calderoli è determinato ad andare avanti, nonostante la dura battaglia delle opposizioni: «Non sono preoccupato del referendum - commenta il governatore della Lombardia Attilio Fontana - ma del modo violento con il quale chi è contrario sta portando avanti campagne contro, un modo d'agire pericoloso per tutto il Paese. Questa è l'unica cosa che mi preoccupa».

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