Tegola sul governo: si bloccano le trattative sul Recovery fund

Stallo al Parlamento sui bilanci dell'Unione. Non c'è accordo con la presidenza tedesca

Tegola sul governo: si bloccano le trattative sul Recovery fund

Ancora stallo sul recovery fund. Ma non per le resistenze dei frugali o degli stati dell'est. A puntare i piedi nella trattativa sul prossimo ciclo di bilancio europeo e quindi sul Next generation Eu (così si chiama il piano per la ripresa della Commissione) è il Parlamento europeo con delle richieste che vanno in direzione opposta rispetto a quelle dell'Ungheria o dell'Austria e Olanda.

I negoziatori del Parlamento hanno bocciato la proposta del Consiglio europeo aumentando la dotazioni di alcuni programmi simbolo, come l'Erasmus e il Fondo europeo per la difesa. In tutto 10 miliardi contro i 38,5 miliardi richiesti dall'Europarlamento.

In una lettera firmata dall'europarlamentare belga Johan Van Overtveldt, presidente della commissione Bilanci dell'Eurocamera, e recapitata all'ambasciatore tedesco Michael Clauss (rappresentante permanente della Germania, che ha la presidenza di turno) le proposte del Consiglio vengono definite «inaccettabili per il Parlamento».

La risposta tedesca non si è fatta attendere: «È deplorevole che l'Europarlamento abbia perso l'opportunità di portare avanti oggi i negoziati sul bilancio. L'offerta di compromesso è valida». La soluzione per il momento è una sospensione. Le trattative riprenderanno il 14.

Oltre all'aspetto economico, l'altro nodo da superare è il requisito dello stato di diritto per accedere ai fondi europei, fortemente avversato da Polonia e Ungheria. Il Consiglio europeo a guida tedesca ha di fatto depotenziato il requisito, ma il Parlamento ha rilanciato, con una relazione approvata sulla necessità di introdurre sanzioni e limitare l'accesso ai fondi europei durante il ciclo di bilancio 2021-2027 per gli stati che non rispettino gli standard europei. Anche questa condizione è stata respinta.

«Sono normali schermaglie negoziali», «l'importante» è che allo scorso Ecofin c'è stato un accordo «migliore rispetto alla decisione di luglio». Così il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri alla registrazione di Porta a Porta sullo scontro tra il Parlamento europeo e la Germania sul recovery fund.

Il problema è che lo stop nella trattativa arriva a una settimana dal Vertice dei leader previsto a Bruxelles per giovedi e venerdì prossimi, il braccio di ferro tra Eurocamera e Stati membri rischia di far slittare l'approvazione del pacchetto e ritardare ulteriormente l'arrivo dei fondi europei decisi dai governi a luglio per rispondere alla crisi economica legata alla pandemia di coronavirus.

Rischio rischia di essere pesante per l'Italia. Il governo ha appena presentato la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza.

Una parte importante della crescita dipende dalla disponibilità dei fondi europei, in particolare dai trasferimenti del recovery fund. Un ritardo potrebbe creare problemi e compromettere il quadro finanziario che è la base per la legge di Bilancio del 2021.

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