
Si appanna la «stella» di Elon Musk nel cielo della politica nostrana, almeno secondo il giornale inglese Daily Mail. La possibilità che l'Italia adotti i sistemi di comunicazione satellitare dell'azienda del più vivace sostenitore del presidente Trump si fa - per il quotidiano britannico - più debole. Le trattative avanzate con SpaceX di Musk per fornire comunicazioni dati criptate al governo, comprese quelle militari e di altri settori, dopo la vittoria elettorale di Trump si sono fermate. E molti nel governo avanzano dubbi sull'opportunità di affidare queste comunicazioni (e i dati sensibili della nostra sicurezza) a un'azienda così vicina all'amministrazione americana. Tra questi c'è Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e tra i più stretti collaboratori della Meloni. Il suo nome viene citato dal giornale inglese che segnala appunto il montare delle preoccupazioni e delle riserve all'interno della maggioranza di governo per le prese di posizioni sempre più aggressive di Trump nei confronti dell'Europa. Trump e Musk, poi, sembrano agire in tandem. È di pochi giorni fa, ad esempio, la polemica innescata dal portavoce italiano del magnate americano, Andrea Stroppa, contro il partito della premier, reo a suo dire di intelligenza col nemico politico (ovvero il Pd) nella votazione del ddl Spazio. Stroppa aveva accusato Fratelli d'Italia di voler far passare le aziende di Musk come il nemico da neutralizzare. «Non chiamateci più per conferenze o altro», aveva chiosato in un post al veleno. Il nuovo modo schietto e ad alzo zero di regolare i rapporti commerciali e internazionali da parte di Musk ha seminato dubbi in molti rappresentanti della maggioranza. Soltanto Salvini continua a difendere Trump e Musk. «Mi chiedo cosa stiamo aspettando» avrebbe detto il leader leghista, descrivendo Starlink come una «grande azienda americana con 7.000 satelliti in orbita che potrebbero soddisfare le necessità italiane». Il contratto da 1,5 miliardi di euro rappresenterebbe un passo significativo per Starlink, trattandosi del primo grande accordo governativo che potrebbe espandersi ad altri Paesi europei.
Oltre al governo, anche il Quirinale nutre riserve sui modi di Trump e Musk.
Ha fatto rumore, ad esempio, la replica di Mattarella a un attacco di Musk contro una sentenza della nostra magistratura «Chiunque - aveva avvertito il capo dello Stato -, specialmente se riveste un ruolo importante in un Paese amico e alleato, deve rispettarne la sovranità e non può arrogarsi il compito di dargli istruzioni». Vistosi accerchiato il patron della Tesla tenta l'ultima carta con la richiesta di udienza al Quirinale. Richiesta avanzata ovviamente sul suo social: «Sarebbe un onore parlare con il presidente Mattarella».
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