Torna ancora l'incubo chiusura. Così scattano i mini-lockdown

Il premier scarica ancora una volta la responsabilità della riapertura delle discoteche sulle Regioni e si dice contrario alla riapertura degli stadi: "L’assembramento è inevitabile, dentro, come entrando e in uscita, sarebbe inopportuno"

Torna ancora l'incubo chiusura. Così scattano i mini-lockdown

Lo spettro di un nuovo lockdown aleggia sul futuro del Paese, ma il premier Giuseppe Conte, ospite a Roma della festa de "Il Fatto Quotidiano", ha voluto dare delle precisazioni in merito ad un'eventualità del genere, spiegando di avere in programma delle chiusure mirate a seconda dei contagi.

Intervistato sul palco da Antonio Padellaro e Peter Gomez, il sedicente avvocato del popolo ha così commentato l'impennata dei contagi registrata durante le giornata di ieri, che tuttavia, a onor del vero è guardacaso coincisa con il record assoluto del numero di tamponi effettuati nel Paese. A fronte dei 1733 nuovi casi di positività al Coronavirus (è dallo scorso 2 di maggio che non si registrava un incremento giornaliero così consistente), si è raggiunto infatti il picco assoluto dei tamponi faringei effettuati in sole 24 ore: ovvero ben 113085 , un dato, questo, che deve obbligatoriamente essere connesso a quello precedente per comprendere la reale portata dei numeri, anche perchè ci si riferisce comunque a soggetti prevalentemente asintomatici.

"Ieri è stata data notizia del record storico dei contagiati perché è record numero dei tamponi: non mi risulta che altri Paesi abbiano raggiunto stessa soglia. La cosa è fisiologica.", spiega il presidente del Consiglio, come riportato da "Il Fatto Quotidiano". "L’aumento dei contagi viene dai contatti agostani. Ma gli italiani sono stati responsabili e coscienziosi ", aggiunge Conte, che gonfia il petto quando si tocca il tasto delle misure adottate e di quelle in previsione per contenere un eventuale incremento di contagi a partire dal prossimo autunno. "Quando parlo dell’Italia mi esalto: L’Italia sta facendo cose che altri paesi non fanno: abbiamo un sistema di monitoraggio molto sofisticato. Noi siamo in condizione di conoscere non solo l’andamento della curva, ma anche la criticità del sistema. Le confrontiamo", spiega il premier prima di affrontare il tema di un possibile futuro lockdown.

"Aggiornando questo sistema, noi possiamo affrontare con fiducia l’autunno, perché non saremo in condizione di predisporre un lockdown generalizzato. Interverremo in modo mirato su zone circoscritte". Dunque, almeno in teoria, è stata preventivata solo una chiusura localizzata , anche se l'obiettivo resta quello dei vaccini, su cui Conte non si sbilancia. "Io non posso rispondere. Sicuramente stiamo incrementando notevolmente i test che costano e devono essere accessibili a tutti. Abbiamo investito molti miliardi anche sulla ricerca del vaccino. L’Italia è tra i primi Paesi Ue a partecipare tra i più significativi progetti di ricerca".

Per quanto riguarda la questione scuola in tempi di Coronavirus, coi ritardi ed i rinvii all'orizzonte, a causa dei problemi coi banchi di nuova concezione, il premier minaccia ritorsioni nei confronti dei fornitori: "Abbiamo fatto gare europee con penali per consegnarli. Se le aziende non consegnano non rispetteranno un contratto e chiederemo le penali".

Altro tema caldo quello delle discoteche, che tanto caos ha scatenato questa estate, ma Conte scarica ancora una volta tutta la responsabilità sugli enti locali: "Il governo non ha mai aperto alle discoteche, contrariamente a quanto s’è detto. Poi le regioni le hanno riaperte".

Riguardo alla possibile riapertura degli stadi, il premier non sembra proprio convinto: "Nello stadio l’assembramento è inevitabile, dentro, come entrando e in uscita: l’apertura la trovo inopportuna".

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