L'Italia è finita di nuovo nel mirino del terrorismo internazionale e solo grazie all'operato dell'Intelligence si è riusciti a bloccare l'ennesimo simpatizzante dello Stato islamico che avrebbe potuto compiere attentati anche nel nostro Paese. L'attenzione di certi ambienti preoccupa, soprattutto dopo le minacce arrivate al ministro Di Maio e alla città di Roma dal settimanale al Naba, rivista dello Stato islamico che ha scritto: «I crociati e i loro alleati si incontrano nella Roma crociata. Entreremo senza false promesse», riferendosi al recente vertice della coalizione anti-Isis.
Ecco perché in occasione della Finale Uefa 2020 di ieri sera i controlli nella Capitale sono stati rafforzati e l'Intelligence sta monitorando i siti legati al terrorismo internazionale da cui si possono reperire eventuali informazioni relative a possibili attacchi in preparazione. Dopo che la Polizia, un paio di giorni fa, aveva arrestato e consegnato alla Francia un tunisino rintracciato a Terracina, evaso lo scorso 29 maggio da un centro psichiatrico di Bassens e indagato in territorio francese per apologia del terrorismo e minacce aggravate ieri un altro presunto terrorista è stato fermato.
A dare esecuzione ad un mandato di arresto internazionale per «associazione a delinquere finalizzata alla preparazione ed alla commissione di atti di terrorismo, detenzione illegale di armi da fuoco, attività collettiva avente fine di attentare l'ordine pubblico e raccogliere fondi per il finanziamento di atti di terrorismo» emesso dal Procuratore generale presso la Corte di Appello di Rabat (Marocco), è stata la Polizia di Stato.
Un nome in cima alla «lista nera» dei ricercati, indicato da alcune fonti come uno dei possibili «responsabili militari dell'Isis» e «pronto a compiere attentati». L'uomo, un marocchino di 28 anni, è stato localizzato e poi catturato in località Lago, in provincia di Salerno, dopo un'approfondita attività di ricerca effettuata dalle Digos di Napoli e Salerno, con il coordinamento della Direzione centrale per la Polizia di prevenzione e il contributo del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia. Antonio Bocelli, primo dirigente della Digos di Napoli spiega che l'uomo «era colpito da mandato di arresto internazionale delle autorità marocchine in quanto ritenuto affiliato all'Isis e sia Spagna che Francia lo avevano segnalato sotto regime Schengen come soggetto pericoloso. Lo stesso in un primo momento aveva aderito ad al Nusra, affiliata ad al Qaeda e successivamente era passato ad aderire al sedicente Stato islamico».
Il Marocco già da tempo collabora con l'Interpol per l'individuazione di eventuali terroristi, tanto che nei giorni scorsi è stato rintracciato anche un criminale informatico che poteva avere accesso alle banche dati a livello internazionale.Il marocchino è stato individuato in Italia anche grazie al lavoro di Aisi e Dgst (Direzione Generale per la Sorveglianza del Terrorismo) del Marocco. Il presunto terrorista è stato trovato vicino a un bar insieme ad altri stranieri.
Nel 2018 era già stato segnalato dall'Intelligence quale combattente jihadista partito nel 2012 alla volta della
Siria per partecipare al conflitto nelle fila del fronte Al Nusra e quindi dell'Isis, al cui interno aveva compiti di profilo militare.Attualmente è detenuto presso la casa circondariale di Salerno in attesa dell'estrazione.
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