Non si placano le polemiche per la visita del ministro Matteo Salvini in Sicilia. Dopo il pienone di ieri a Monreale, Bagheria e Corleone e il giro di oggi a Motta Sant'Anastasia, Gela e Mazara del Vallo. Si è alzato un coro di critiche per una presenza che qualcuno ha definito fuori luogo.
L'ultimo in ordine di tempo arriva direttamente da Giorgio Trizzino, deputato nazionale alla Camera del Movimento 5 stelle. Un appello che ha voluto lanciare ai suoi conterranei siciliani. "Ieri le piazze delle nostre città erano stracolme di simpatizzanti (e mi auguro più di curiosi) che hanno ascoltato i comizi di Salvini - scrive Trizzino -. Questo avveniva nello stesso momento in cui alcuni esaltati rendevano onore a Benito Mussolini a Milano. Confesso di essere rimasto colpito osservando tali immagini di folle osannanti e mi sono ricordato dei miei nonni e dei miei genitori che raccontavano vecchie storie di adunanze oceaniche dove venivano esaltati il valore e la preminenza dello Stato, la sacralità dei confini, la fermezza nei confronti delle altre nazioni europee, il principio della legittima difesa, la concezione gerarchica e piramidale del mondo".
Nella sua disamina Trizzino racconta il passato dei nonni e la Resistenza italiana. "Racconti da cui traspariva anche la sofferenza per essere stati testimoni di una storia sfuggita di mano, in cui ci si ritrovava nelle piazze a migliaia solo con la speranza di poter vivere meglio e per osannare un uomo che prometteva tutto a tutti".
Trizzino avvisa i siciliani di quello che considera un pericolo e non più un alleato di governo: "Abbiamo il dovere di conservare la memoria del disprezzo che dalla Lega Nord fino a poco tempo fa si riversava sulla nostra identità. Ci definivano fannulloni, incapaci, mafiosi, sanguisughe. Oggi vengono a chiedere il nostro voto! Con quale faccia si può operare un simile trasformismo? Come possiamo noi Siciliani dare credito a simili promesse? Come ascoltare simili assurde provocazioni? Esistono alternative?", si domanda Trizzino, che poi aggiunge: "Sì amici siciliani, esiste una unica alternativa che si chiama ‘orgoglio’. Dobbiamo essere orgogliosi del nostro passato, del fatto di essere un popolo con radici identitarie basate sulla tolleranza, sull’accoglienza, sulla solidarietà e sull’operosità.
Dobbiamo essere orgogliosi per avere riempito il mondo di donne e uomini siciliani che hanno saputo costruire dal nulla il rispetto per se stessi e per il proprio lavoro. Dobbiamo essere orgogliosi di rappresentare quei Siciliani che vanno in piazza per contrastare la mafia, per rivendicare i propri diritti, per fare rispettare le regole".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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