Se da un lato la conferenza stampa di fine anno di Mario Draghi ha compattato tutti i partiti di maggioranza sulla necessità di salvaguardare la legislatura fino al 2023, dall'altro è stata anche motivo di una spaccatura sul superbonus. Il presidente del Consiglio ha indubbiamente riconosciuto che la misura ha apportato benefici, ma non ha nascosto che ha prodotto alcune distorsioni come l'aumento dei prezzi e delle frodi. Una posizione che si scontra con quella del Movimento 5 Stelle, che invece difende la propria bandiera e ne rivendica l'importanza.
Le perplessità di Draghi
Il premier ha provato a spiegare i motivi della resistenza portata avanti dal governo per quanto riguarda l'estensione del superbonus nel ddl bilancio, poi superata dal Senato attraverso i fondi destinati agli interventi di natura parlamentare. La proposta dell'esecutivo era quella di un'estensione per i condomini e per le case unifamiliari soltanto per le famiglie con un Isee al di sotto dei 25mila euro.
Draghi ha voluto sottolineare che questo tipo di agevolazione fiscale - al di là degli effetti positivi - ha anche innescato "un aumento straordinario dei prezzi dei componenti necessari alle ristrutturazioni e all'efficientamento energetico". Allo stesso tempo "ha incentivato moltissime frodi". A sostegno della sua tesi ha portato la segnalazione ricevuta questa mattina dall'Agenzia delle entrate, che ha bloccato ben quattro miliardi di crediti che erano stati dati come cedibili.
La replica del M5S
Non la pensa affatto così il Movimento 5 Stelle. I grillini ritengono che le distorsioni e le frodi di cui ha parlato il premier Draghi "non sono attribuibili al superbonus". "Spiace che passi questo messaggio, perché è noto a tutti che le dinamiche di aumento dei prezzi delle materie prime sono comuni a tanti Paesi e di certo la Francia o la Germania non hanno il superbonus", si legge in una nota dei deputati Luca Sut, Patrizia Terzoni, Riccardo Fraccaro, Giovanni Currò e Vita Martinciglio e dei senatori pentastellati Gianni Girotto, Cristiano Anastasi, Marco Croatti, Gabriele Lanzi e Sergio Vaccaro.
Il senatore Mario Turco ha precisato che i quattro miliardi di euro di frodi ai quali si è riferito Draghi non riguarderebbero solo il superbonus. Il vicepresidente del M5S ha parlato di una rettifica dell'Agenzia delle entrate, secondo cui le frodi riguarderebbero tutti i bonus (comprese le agevolazioni edilizie ed energetiche che riguardano pure le locazioni abitative).
"Non sarà certo la presenza di alcune frodi nel superbonus a minare la validità e l'impatto della misura, valorizzata dalla stessa Commissione Europea e fortemente sostenuta dalle associazioni di categoria", è la posizione ribadita da Turco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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