Trump, la sfida per il futuro. "Ci siamo ripresi l'America"

Il presidente alla convention dei conservatori: "Governeremo per generazioni, stiamo liberando il Paese". Attacco a Biden e Harris

Trump, la sfida per il futuro. "Ci siamo ripresi l'America"
00:00 00:00

Il popolo conservatore accoglie Donald Trump con un tributo da eroe alla Conservative Political Action Conference in Maryland, e il 47esimo presidente degli Stati Uniti non delude. «Ci siamo ripresi il Paese e probabilmente stiamo facendo qualcosa di buono perché i sondaggi sono alla stelle. Stiamo mantenendo le nostre promesse», esulta il tycoon. «Ci è stato dato un mandato per cambiare le cose a Washington. Abbiamo vinto il voto popolare: la nostra vittoria è stata troppo grande per essere truccata - dice tra gli applausi - Il nostro partito è divenuto la voce degli americani che lavorano perché siamo il partito del buon senso. Nell'ultimo mese abbiamo messo l'agenda di America First in azione. Abbiamo combattuto insieme all'inferno... e ora stiamo liberando il nostro Paese». The Donald parla anche dell'emergenza al confine e della linea dura della sua amministrazione, e dei dazi reciproci annunciati negli ultimi giorni. Poi attacca i media che «mentono ogni giorno», a suo parere, come Msnbc e Cnn, il predecessore Joe Biden, «il peggior presidente nella storia del nostro Paese». Sull'Ucraina, avverte che ha «parlato con Putin e Zelensky e sto cercando di riprendere i nostri soldi indietro. L'Europa ha dato 100 miliardi all'Ucraina sotto forma di prestito. Noi abbiamo messo 300 miliardi. Chiediamo quindi le terre rare e il petrolio». «Non voglio essere un conquistatore, voglio essere un pacificatore», insiste, e sul canale di Panama assicura: «è uno dei progetti di maggiore successo. Lo abbiamo dato a Panama, non alla Cina, ce lo riprenderemo». Poco prima del suo intervento, The Donald ha parlato su Truth del first buddy Elon Musk, dicendo che «sta facendo un grande lavoro ma lo vorrei vedere più aggressivo» sulle riforme portate avanti dal dipartimento per l'Efficienza governativa (il famigerato Doge). «Ricordiamoci che abbiamo un Paese da salvare e, soprattutto, da rendere di nuovo grande», precisa. Il discorso di Trump segue le apparizioni del vicepresidente JD Vance, del ministro della Giustizia Pam Bondi, dello zar del confine Tom Homan e del consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz. La Cpac è uno degli eventi politici più importanti per il movimento conservatore americano, e negli ultimi anni ha assunto una rilevanza sempre maggiore per tutta la destra internazionale. A organizzarla dalla sua fondazione nel 1974 (il futuro presidente Ronald Reagan tenne il discorso inaugurale), è l'American Conservative Union, l'Acu, oggi presieduta dall'ex direttore degli affari politici nella Casa Bianca di George W. Bush, Matt Schlapp. Il tycoon a margine dell'appuntamento ha incontrato il presidente dell'Argentina Javier Milei e il polacco Andrzej Duda, ma la Cpac ha visto l'arrivo in massa dei leader della destra europea. «Oggi possiamo dire che l'era dello Stato onnipresente è finita», afferma Milei. «Dicono che Trump e io siamo un pericolo per la democrazia, quando in realtà stanno dicendo che siamo un pericolo per loro», prosegue parlando dei loro critici: «Hanno ragione, siamo il loro peggior incubo». Mentre il premier slovacco Robert Fico sottolinea che il presidente Usa «sta riportando la verità e, speriamo, la pace in Europa»: sulla guerra in Ucraina «sta facendo un grande servizio all'Europa, e ha molti sostenitori nella sua missione di riportare la verità».

L'ex premier britannica Liz Truss, da parte sua, afferma che «i britannici patrioti guardano oltre l'Atlantico con invidia. Vogliamo una rivoluzione come Trump in Gran Bretagna e vogliamo far parte della seconda rivoluzione americana». Tra coloro arrivati in «pellegrinaggio» alla conferenza vicino a Washington ci sono stati anche leader di partito come il britannico Nigel Farage. «Questa idea di America First si riferisce anche a ciò che vorremmo, vale a dire un po' di Europe First», spiega ai media Raphael Audouard, direttore della Fondation des Patriotes pour l'Europe (Fondazione Patrioti per l'Europa).

«Il ritorno ai confini nazionali, che è ciò che Trump sta difendendo, riecheggia ciò che stiamo difendendo in diversi Paesi europei», prosegue il francese 32enne, il cui gruppo è affiliato al gruppo omonimo del Parlamento europeo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica