Uccide la madre e si barrica in casa Assedio di ore, poi il blitz: arrestato

L'uomo, con problemi psichiatrici, ha sparato pure ai militari

Simone Di Meo

Napoli Con il fucile da caccia del papà ha ucciso la mamma. E, dal balcone di casa ha minacciato di «fare una strage», cominciando proprio dai carabinieri che avevano provato a tranquillizzarlo e a convincerlo, tramite un mediatore, a lasciare l'arma e a consegnarsi. Dopo ore, il blitz dei militari che lo hanno arrestato.

Qualiano, provincia nord di Napoli. Pasquale De Falco, 37 anni, è conosciuto da tutti in paese come un uomo timido e riservato seppur con problemi esistenziali irrisolti e acuiti da patologie psichiatriche che, nel 2013, lo avevano portato a tentare il suicidio. Ancor prima, Pasquale era caduto in depressione per una delusione amorosa da cui non si era mai ripreso. Ieri mattina, approfittando dell'assenza del padre Antonio, un tempo piccolo imprenditore nel campo dell'edilizia, ha imbracciato l'arma e ha fatto fuoco cinque, forse sette volte, contro la madre. Teresa Ricciardiello, 67 anni, è morta sul colpo. Il cadavere è stato notato da chiunque ieri si sia trovato a passare in quel momento davanti al civico 326 di Via Campana, perché giaceva sul ballatoio. Poi i militari dell'Arma, sotto il coordinamento del sostituto procuratore di Napoli Nord, hanno fatto chiudere negozi e strade d'accesso.

«Ero in auto, stavo passando davanti a quell'abitazione quando ho sentito i colpi -ha raccontato Massimo Mussolino, il primo ad accorgersi della tragedia e a contattare le forze dell'ordine -. Mi sono sembrati di pistola. Ho avuto paura, mi sono chinato sul sediolino e con il cellulare ho avvertito i carabinieri». «In pochi minuti, tre o quattro, è arrivata una pattuglia ha aggiunto Mussolino - i due carabinieri si sono fermati davanti al portone e scesi dalla vettura hanno indossato i giubbotti antiproiettile. Quando sono entrati nel portone ho sentito altri due colpi e ho visto i militari uscire di corsa. Ho assistito alla scena dalla mia macchina. A questo punto anch'io sono scappato. La mia macchina è ancora lì». Oltre al papà, anche il cognato ha provato a farlo arrendere senza successo nel corso di estenuanti trattative. De Falco, in preda a un raptus, ha pure puntato il fucile contro i carabinieri prima che questi ordinassero a cameramen e cronisti di interrompere dirette tv e social.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, infatti, attraverso la tv o il pc, o addirittura servendosi di un cellulare, l'assassino riusciva a controllare i movimenti dei militari dell'Arma seguendo le immagini davanti dalla sua abitazione. Dove, dal tardo pomeriggio, hanno iniziato ad assieparsi militari con giubbotti antiproiettile e tiratori scelti.

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