Uccise con un calcio Niccolò: il killer ceceno è libero

Scarcerato per scadenza dei termini. Il papà della vittima: "Se fugge non ci sarà il processo"

Uccise con un calcio Niccolò: il killer ceceno è libero

È fuori prigione Rassoul Bissoultanov, il principale indagato per l'omicidio del ventiduenne fiorentino Niccolò Ciatti. Il ceceno è stato scarcerato il 17 giugno scorso e sul caso è polemica.

Ciatti era stato pestato a morte l'11 agosto 2017 in una discoteca di Lloret de Mar in Spagna. Il ceceno, esperto di arti marziali, in particolare del tipo di lotta chiamata Mma, quella notte, sulla pista da ballo della discoteca St. Trop, insieme a due connazionali, improvvisamente prese di mira Niccolò, che stava trascorrendo con i suoi amici l'ultima serata della vacanza in Costa Brava. Così iniziò il pestaggio mortale. Bissoultanov, poco più grande di Niccolò, sferrò un violentissimo calcio in testa al ragazzo di Scandicci, che non si rialzò più. Morì in ospedale alcune ore dopo.

Per l'aggressione erano stati fermati altri due ceceni, Khabibul Kabatov, 22 anni, e Movsar Magomedov, di 24, ma la giustizia spagnola ha chiesto il processo solo per Bissultanov, arrestato a febbraio in Francia. Archiviate, invece, le posizioni degli altri due. Bissoultanov adesso è fuori per scadenza dei termini della detenzione preventiva, fissati in 4 anni: deve sottostare solo all'obbligo di firma settimanale presso il tribunale di Girona. L'inizio del processo, che dovrebbe durare circa una settimana con udienze ogni giorno, è stato fissato dalle autorità spagnole il 26 novembre 2021.

La famiglia della vittima nelle scorse settimane aveva lanciato l'allarme. «Era già tutto scritto - commenta Ciatti - è andato tutto come da copione, come gli spagnoli hanno voluto fare. Il ceceno adesso può andare dove vuole. Da quello che ho capito dai miei avvocati in Spagna non esiste il processo in contumacia, se scappa credo che neppure si farà il processo».

Il 5 giugno parenti e amici, oltre al sindaco di Scandicci Sandro Fallani, avevano organizzato una manifestazione alla quale avevano partecipato duecento persone, che si era mossa tra le vie del centro di Firenze, da piazza della Repubblica a San Lorenzo, fino al consolato spagnolo dove erano stati attaccati dei biglietti con la scritta «Giustizia per Niccolò».

Del caso del 22enne fiorentino, poi, si era parlato anche durante l'incontro bilaterale tra Italia e Spagna. «Non ho avuto alcuna comunicazione in merito - dichiara ancora Ciatti -. Che ci sia stato un interesse è un bene, ma non so a cosa abbia potuto portare». Intanto il ceceno è libero, anche di scomparire.

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