Ue, è il giorno di Juncker: "Priorità a lavoro e crescita"

Votata la fiducia del Parlamento Ue al presidente designato della Commissione. Sul ministro degli Esteri: "Contro di lei 10-11 Paesi"

Ue, è il giorno di Juncker: "Priorità a lavoro e crescita"

È il giorno di Jean Claude Juncker al Parlamento europeo, eletto presidente della Commissione Ue con 422 voti a favore, 250 contrari.

Così, dopo una serie di faccia a faccia ieri pomeriggio, Juncker affronta l'Aula con un discorso incentrato su lavoro e crescita. La "prima priorità" è "rafforzare la competitività e stimolare gli investimenti", dice promettendo nei primi tre mesi un "ambizioso pacchetto per lavoro, crescita e investimenti" che attraverso la Bei ed il bilancio europeo "mobilizzerà fino a 300 miliardi in tre anni". Nei prossimi cinque anni, inoltre, non ci sarà un ulteriore allargamento dei confini dell'Europa, anche se gli attuali negoziati continueranno, in particolare per i Balcani occidentali "che hanno bisogno di una prospettiva europea".

Per quanto riguarda la flessibilità del patto di stabilità, Juncker ha aggiunto: "Il Patto non lomodificheremo: la stabilità è stata promessa con l’introduzione della moneta unica. Io non violerò questa promessa, ma il vertice di giugno ha constatato che ci sono margini di flessibilità che devono essere utilizzati: lo abbiamo fatto nel passato e lo faremo anche di più nel futuro. Creeremo un governo economico della Ue che dovrà essere rigoroso con le riforme strutturali, con la creazione di una capacità di bilancio propria dell’Eurozona".

Per quanto riguarda gli Esteri, Juncker assicura che il prossimo ministro avrà uno o più delegati e "dovrà lavorare di concerto" con i responsabili "per il Commercio, lo Sviluppo e gli aiuti umanitari e la Politica di vicinato, svolgendo un ruolo più incisivo nel Collegio dei Commissari". "Intendo affidare agli altri Commissari responsabili delle relazioni esterne il compito di sostituire l’Alto rappresentante sia nel Collegio che a livello internazionale", ha detto il presidente della Commissione in pectore, promettendo un commissario per l'immigrazione "che lavori insieme a tutti gli stati membri e con i paesi terzi più interessati".

Sulla possibilità che agli Esteri vada Federica Mogherini, però, Juncker frena: l'italiana sarebbeconsiderata "un buon candidato", ma "ha dieci-undici paesi contro", come riferiscono fonti vicine al candidato alla Commissione riportando la determinazione del presidente designato a delineare la squadre dei commissari "entro fine luglio, primi di agosto".

Intanto la "larga maggioranza" del gruppo socialista ha deciso di esprimere un voto favorevole a

Juncker nella riunione presieduta da Gianni Pittella, che si è tenuta stamani dopo che il presidente designato dal Consiglio europeo per la Commissione ha inviato a tutti gli europarlamentari il suo documento programmatico.

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