Ultimatum alle 10 grandi popolari: Renzi dà 18 mesi per diventare Spa

Roma«Siamo qui per sfatare tabù». E così, Matteo Renzi, dopo aver rottamato la politica romana, smantella i centri di potere della politica locale, aggredendo «il mostro sacro del sistema del credito». Il Consiglio dei ministri approva un decreto legge che dà tempo 18 mesi a dieci banche popolari di trasformarsi in società per azioni: quelle con attivi superiori agli 8 miliardi.

Una volta trasformate in Spa le banche popolari interessate potranno essere ricapitalizzate e a quel punto potranno partecipare al risiko bancario. E il pensiero corre al «grande malato» del sistema creditizio, il Monte dei Paschi di Siena. Tra l'altro, il decreto contiene anche misure sulla portabilità dei conti correnti: l'onere del trasferimento non sarà più a carico del risparmiatore.

«Ci sono troppi banchieri e facciamo poco credito» alle imprese, commenta il presidente del Consiglio. Per sopperire alla lacuna, il decreto legge estende il campo d'azione della Sace. La società di assicurazioni del Tesoro diventa una banca a tutti gli effetti. Una banca pubblica. «Potrà fare - annuncia Federica Guidi, ministro per lo Sviluppo economico - credito diretto alle imprese. In tal modo, si sbloccano 12 miliardi». Sembra che i vertici della Cassa depositi e prestiti abbiano fino all'ultimo cercato di bloccare questa trasformazione della Sace. In quanto ridimensiona il ruolo di Cdp.

E proprio la Banca d'Italia si rende protagonista di un piccolo giallo. Ignazio Visco dice di non aver «nessuna idea» sul testo. Eppure, al termine della riunione di governo, Pier Carlo Padoan sottolinea che, «come in passato, il governo ha ascoltato i consigli sul tema venuti dalla Banca d'Italia».

Durante il Consiglio dei ministri la delegazione Ncd (Alfano e Lupi) ha sollevato più di qualche perplessità sull'utilizzo dello strumento del decreto legge sulle popolari. Un sostegno alla riforma arriva dal vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera, Mariastella Gelmini. «Se il governo prende l'iniziativa su questo nodo per tagliarlo, non riesco, da liberale, ad esprimere alcuna contrarietà».

In conferenza stampa, il premier Renzi spiega che «nell'arco delle prossime ore sono attese importanti decisioni (forse pensa alla Bce, ndr). Ed è assolutamente fondamentale che il nostro Paese si presenti, in vista degli appuntamenti europei e territoriali, con una serie di modifiche al sistema bancario». Da qui, il decreto.

Il provvedimento contiene anche interventi a sostegno delle Pmi, a cui vengono

aperte le porte di agevolazioni fiscali se sfruttano brevetti innovativi. Ma anche una misura dello Sviluppo economico che apre le porte dell'intervento pubblico per l'Ilva. Un fondo per la ricapitalizzazione delle imprese.

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