Un'altra sconfitta per Conte: ecco cosa ha deciso il tribunale di Napoli

Il tribunale di Napoli ha rigettato il ricorso sulla sospensione dello Statuto e della nomina del presidente grillino: cosa succede

Un'altra sconfitta per Conte: ecco cosa ha deciso il tribunale di Napoli

Non c'è pace per il Movimento 5 Stelle, che resta impantanato tra divisioni in correnti e beghe interne. Un mix di cavilli che fornisce la fotografia di un gruppo sfaldato, senza la capacità di rilanciare la propria azione politica. In mattinata è arrivata l'ennesima notizia che di certo non contribuisce a rasserenare gli animi tra i pentastellati: il Tribunale di Napoli ha rigettato l'istanza avanzata dal M5S per la revoca dell'ordinanza di sospensione dello Statuto e della successiva elezione del presidente grillino. I vertici restano congelati. La prossima udienza discuterà nel merito, precisamente il 5 aprile.

"Elezione illegittima"

È stata così rigettata l'istanza presentata contro la decisione adottata dalla settima sezione civile del Tribunale di Napoli, con la quale era stata sospesa in via cautelare l'elezione di Giuseppe Conte alla carica di presidente del Movimento. "Per i giudici quindi è illegittima l'elezione di Giuseppe Conte alla presidenza del Movimento 5 Stelle", ha commentato all'Ansa Lorenzo Borrè, legale dei tre attivisti napoletani che hanno presentato il ricorso contro il nuovo Statuto del Movimento e l'elezione di Giuseppe Conte alla guida del M5S.

La "vicenda Crimi"

Come riportato dall'Adnkronos, nella pronuncia è spuntata anche la vicenda Vito Crimi. "No, non glielo avevo detto. Era una prassi talmente consolidata, che lo davamo tutti un po' per scontato. Mi sono dimenticato di farlo presente a Giuseppe, mi sembrava superfluo", aveva sostenuto l'ex reggente pentastellato.

Nella pronuncia si legge: ritenuto che il dedotto regolamento "è atto promanante dalla stessa Associazione che lo ha prodotto in giudizio, trattandosi di atto ad essa interno" - regolante un aspetto fondamentale della sua organizzazione e del suo funzionamento ed emanato dagli stessi organi apicali dell'Associazione - è "da intendersi per ciò stesso conosciuto, o comunque sicuramente conoscibile, fin dalla sua adozione".

Il regolamento del 2018 poteva essere ignorato dai vertici? "La funzione di presidente del Comitato di Garanzia al momento della convocazione dell'assemblea per l'adozione delle delibere impugnate era rivestita dalla stessa persona che la rivestiva al momento della assunzione del regolamento", viene fatto notare.

La nuova battaglia

La decisione del Tribunale di Napoli non sembra però cambiare i piani del Movimento 5 Stelle: l'Adnkronos scrive che l'assemblea degli iscritti resta fissata al 10 e 11 marzo per rinnovare la votazione statutaria. Il che potrebbe essere oggetto di un nuovo contenzioso giudiziario. "Si vota come programmato", conferma però una fonte di primissimo livello.

L'avvocato Lorenzo Borrè ha dichiarato che l'ordinanza "dovrebbe fare riflettere chi si ostina a tirare dritto nonostante i rilievi del Collegio di cui all'ordinanza del 7 febbraio". La consultazione online si terrà sulla piattaforma SkyVote, motivo per cui Borrè non esclude di impugnare la nuova votazione: "Le modalità di convocazione dell'assemblea e le modifiche proposte prestano indubbiamente il fianco, entrambi i fianchi direi, a eventuali nuove impugnazioni". Anche se ha voluto precisare che non è lui a impugnare: "La mia opera si riduce al patrocinio. Ma se tanto mi dà tanto...".

La reazione del M5S

Il Movimento 5 Stelle tiene a specificare che non viene messa in discussione l'esistenza e la regolarità del regolamento del 2018 su cui è stata fondata l'esclusione dalla votazione degli iscritti con meno di 6 mesi.

Il nuovo corso del M5S non intende fermarsi di fronte alla decisione del Tribunale di Napoli: "Non cancella la volontà politica che gli elettori del Movimento hanno espresso lo scorso agosto in maniera plebiscitaria, quando hanno approvato il nuovo Statuto e indicato Giuseppe Conte come presidente del Movimento 5 Stelle".

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