"Underdog" d'Italia unitevi

Qualche volta accade. È l'imponderabile, l'inatteso, l'anomalia. L'intruso che mescola le carte e spiazza e stravolge

"Underdog" d'Italia unitevi

Qualche volta accade.

È l'imponderabile, l'inatteso, l'anomalia. L'intruso che mescola le carte e spiazza e stravolge. È lo sfavorito che si ritrova a vincere, anche se parte da lontano, contro i pronostici, contro il destino. È quello su cui non scommetteresti due soldi. Non è il predestinato. Non ha lignaggio. Non ha santi e patriarchi. È quello che non ti aspetti. Giorgia Meloni sembra sentirsi un po' così. È lei stessa che lo confessa, alla fine del discorso, con la voce che un po' trema, dopo un'ora di parole. «Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero l'underdog. Lo sfavorito, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici. Intendo farlo ancora, stravolgere i pronostici». La promessa allora è questa: non sono come mi vedete. Non si riconosce nei ritratti, nella sfiducia, nei pregiudizi, nella miopia di chi legge ogni sua frase nel modo peggiore, perché una come lei non può davvero credere nella libertà individuale. Non la sentono come una ribelle, come chi non si sentirà mai a suo agio nel Palazzo, perché in fondo in fondo si sente un'intrusa. «Che ci faccio qui?».

Underdog. Un nome, un battesimo, che viene dai combattimenti tra cani nella Londra dell'Ottocento. È roba da sobborghi violenti e scommesse clandestinE. È il cane più debole che viene messo sotto da quello più feroce. È una scia di sangue sul terreno. È chi non esce vivo dalla gabbia. Solo che, per dirla alla Mourinho, non sempre i favoriti vincono. Ne sa qualcosa il Leicester di Claudio Ranieri.

Qualcuno potrebbe dire che Giorgia Meloni non arriva dal nulla. È stata già ministro. Non è arrivata ieri in Parlamento. Allora perché si sente un underdog? Perché non avrebbe mai pensato di arrivare fino a qua. Non ci credeva quando a 15 anni ha cominciato a frequentare le sezioni nere di Colle Oppio. Non poteva immaginarlo quando ha fondato Fratelli d'Italia. Non ci crede neppure ora quando si guarda indietro. La realtà è che Giorgia Meloni è underdog nel suo modo di vedersi. È quel tentativo che fa ogni giorno di essere coerente con quello che sognava di essere. Forse se deve scegliere un popolo immaginario con cui riconoscersi sceglierebbe gli hobbit.

È Frodo il suo eroe, che ha il coraggio e la resistenza morale di non lasciarsi corrompere dal potere dell'anello. È questa la scommessa di Giorgia. Non cadere nell'ombra di Palazzo Chigi e battersi per tutti gli underdog.

«Vi stupirò ancora».

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