"È vero che si sta lavorando ad ipotesi di modifica, ma non è detto che siano modifiche a ribasso". Dopo che Avvenire ha attribuito a Matteo Renzi la volontà di cercare un accordo anche con alcune modifiche al ddl sulle unioni civili, la sebatrice piddì Monica Cirinnà, relatrice del disegno di legge, fa sapere che accetterà "qualche modifica" agli articoli uno e tre. Invece che citare gli articoli del codice civile, che fanno riferimento al matrimonio, il ddl avrà un elenco di diritti. "Nessuna grande riforma - ha detto la Cirinnà a Radio Popolare - si fa chiudendo la porta in faccia a qualcuno".
"Un’interpretazione basata solo su chiacchiere e romanzi sui giornali d’agosto non è un'informazione corretta da dare. Il luogo per le modifiche è la commissione Giustizia". Cirinnà precisa che "togliere pezzi" dal testo base non significa "levare diritti". E sui tempi la senatrice piddì si dice "certa" che saranno rispettati i tempi dati da Renzi: "Il lavoro ormai è fatto, manca semplicemente questa piccola parte relativa ad una distinzione ulteriore con il matrimonio laddove del resto, tutti sanno che le unioni civili «non sono un matrimonio". Poi, sottolinea la relatrice del ddl sulle unioni civili, "bisognerà capire come si esce dall’ostruzionismo, io sono disposta ad andare in Aula senza mandato alla relatrice". Ai microfoni di Radio Popolare interviene anche il vicecapogruppo Pd al Senato Giorgio Tonini che sottolinea come il testo Cirinnà sia solo il testo base da cui partire a lavorare: "Abbiamo sempre detto che c’è piena disponibilità del Pd a lavorare per migliorare il testo e se serve, chiarire questa distinzione tra i diritti per gli omosessuali nelle unioni civili e il matrimonio". Su questo il Pd è disposto a cercare un accordo. "Su altre cose che ci vengono richieste - conclude Tonini - abbiamo detto sempre no, sul riconoscimento di diritti individuali e basta, ad esempio, non siamo d’accordo".
"Per varare una normativa sulle cosiddette unioni civili bisognerebbe rispettare una serie di condizioni ineludibili". Maurizio Gasparri gela il Pd mettendo in chiaro che il testo va completamente riscritto. In primo luogo perché, nel rispetto delle sentenze della Corte costituzionale, non ci può essere equiparazione tra le unioni civili e il matrimonio. "Non ci deve essere la reversibilità delle pensioni, principio nato a tutela della famiglia costituzionale e non estensibile a forme diverse che potrebbero peraltro essere facilmente usate pretestuosamente per ottenere benefici pensionistici - elenca il senatore di Forza Italia - bisogna impedire ogni forma di adozione impropria all’interno di una coppia di persone dello stesso sesso e bisogna scrivere chiaramente nella legge che è vietata ogni pratica di utero in affitto".
"Chi dice che questo divieto già esiste non dovrebbe avere alcuna difficoltà a ribadirlo con forza nell’ambito di questa eventuale normativa - conclude - queste quattro condizioni sono essenziali e mi auguro che tutti coloro che anche nella maggioranza di governo difendono la famiglia naturale non vorranno fare accordi a condizioni minori da queste che abbiamo semplicemente riassunto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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