Uno sgambetto al Pd nella California italiana. È quanto sogna di fare Matteo Renzi. In questi giorni il leader di Italia Viva, protagonista di uno scontro pressoché quotidiano con i dem e i 5 Stelle al governo, sta costruendo un nuovo fronte militare in Puglia, una delle regioni che andranno al voto nel 2020. Al momento l'attenzione della politica è tutta per l'Emilia-Romagna, che il centrodestra sogna di strappare alla sinistra per la prima volta nel dopoguerra. Anche la Puglia, però, è un feudo rosso.
O meglio, lo è diventato negli anni 2000. Dopo i cinque anni di Fitto con cui si era aperto il nuovo millennio, i tre successivi appuntamenti elettorali in regione sono stati stravinti dalla sinistra, che ha governato con Nichi Vendola e Michele Emiliano.
Proprio Emiliano si ricandida per un secondo mandato. Ma il centrosinistra è spaccato. Già alle primarie, vinte dal governatore uscente con percentuali bulgare, si era consumata una frattura pesante. A certificarla le parole di Carlo Calenda. Il leader di Azione, in un videomessaggio, aveva preso le distanze da Emiliano, promettendo che mai lo avrebbe appoggiato. Una vera e propria dichiarazione di guerra, che però non ha scalfito la forza elettorale dell'ex magistrato. Che ha fatto tutti a polpette.
Ma la corsa alla presidenza della Regione è solo iniziata. Lo sa bene il centrodestra (che attende di ufficializzare la candidatura di Raffaele Fitto), pronto a lottare con Emiliano fino all'ultimo voto. E lo sa bene anche Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva, in un recente intervento a L'aria che tira, su La7, ha preso le distanze dal Pd e dal governatore uscente. "Su Tap, Ilva, sanità, Xylella, popolare di Bari Emiliano ha idee opposte alle nostre. Sostenere le sue idee significa negare ciò che noi siamo. Ecco perché Italia Viva appoggerà un candidato diverso".
Già, ma quale? Il dibattito è già iniziato. Subito è spuntato il nome del ministro dell'Agricoltura, Teresa Bellanova. Pugliese doc, l'ex bracciante potrebbe soffiare molti voti a Emiliano. Ma Renzi ha smentito.
Nel totonomi, secondo Il Fatto Quotidiano, ci sarebbero anche il vicepresidente dei senatori Pd, Dario Stefano, in buoni rapporti con Renzi e acerrimo nemico di Emiliano, l'ex giudice (ed ex senatore dem) Gianrico Carofiglio e Marcello Vernola, ex presidente della provincia di Bari con un passato nella Dc e in Forza Italia.
Per ora siamo nel campo delle ipotesi. Di sicuro c'è che Renzi non appoggerà Emiliano, memore tra le altre cose della battaglia condotta dall'ex magistrato contro la riforma Boschi, nel 2016. D'accordo anche Calenda, che ha ritwittato il post di Renzi contro Emiliano chiedendo a Matteo di "rispondere al telefono se vogliamo fare questa roba. Diamoci una mossa".
La sensazione è che il leader di Italia Viva,
ancora una volta, voglia decidere di testa sua. Con un chiaro obiettivo: spostare il terreno di scontro con Pd e 5 Stelle da Palazzo Chigi alla Puglia. Anzi, moltiplicarlo. La sua specialità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.