
Una sera, qualche anno dopo il delitto, la mamma di Chiara mi invitò ad entrare nella villetta di via Pascoli dove la figlia era stata uccisa. Le indagini erano ancora in corso e mi aggiravo per Garlasco portandomi dietro i dubbi di tutti: chi poteva essere stato? Anche se, gira e rigira, tutto ruotava sempre su di lui: Alberto Stasi, l'unico sospettato, sempre al centro delle indagini e poi dei processi.
Una relazione di coppia all'apparenza ordinaria, come tante nella profonda provincia italiana. Forse malata di noia e però qualcosa era emerso: Stasi collezionava foto pornografiche, tutte accuratamente catalogate nel suo computer.
Se non era una prova era almeno l'indizio di una mente che si sentiva stretta in quella relazione forse un po' soffocante. Certo, era un po' strano che proprio la notte prima del delitto, la prima senza i genitori di lei in vacanza, lui fosse tornato a dormire a casa sua.
Affioravano crepe e inquietudini. La ragazza perfettina e il giovanotto che forse si era stufato di quel ménage. Forse.
Chiesi dunque alla signora Rita se Chiara avesse conosciuto qualcuno, magari sulla corriera che per un certo periodo l'aveva portata a Milano.
«Venga a vedere», rispose scortandomi in cucina dove c'erano ancora i post it lasciati per la figlia, forse sul frigo, con tutte le raccomandazioni per questa o quella evenienza.
«Chiara - mi confidò risoluta, mentre il marito assentiva muto - era abitudinaria e pure molto prudente. Aveva inserito l'allarme perimetrale e se l'aveva tolto al mattino per aprire a qualcuno era solo perché era una persona che conosceva molto bene».
Non fece alcun nome. Non ce n'era bisogno.
Gli altri erano comparse. Tappezzeria giudiziaria. Oggetto di pettegolezzi maligni, tutti evaporati rapidamente. A cominciare dalle cugine di Chiara, le gemelle Cappa, artefici di un penoso fotomontaggio con Chiara sorridente nei primissimi giorni e poi sparite in un attimo dai radar dei media. Andrea Sempio, uno degli amici del fratello della vittima, è al pari di tanti conoscenti una presenza sbiadita in questa storia. Tutti gli elementi portavano sempre e solo al fidanzato: la cena la sera prima, lo strano rinvenimento del corpo quella mattina del 13 agosto, la telefonata fredda e impersonale al 118 e tutto il resto, compresa la camminata quasi impossibile, senza sporcarsi le scarpe, in mezzo al sangue di lei.
Un paese muto, intorno. A parte le dosi non omeopatiche di maldicenze. I genitori di lei, impietriti e composti in un dolore insopportabile. Il padre di lui, che oggi non c'è più, roccioso nel fare scudo al figlio sotto i riflettori.
E poi quei due investigatori su fronti opposti: il maresciallo Francesco Marchetto e l'avvocato Gian Luigi Tizzoni, dal profilo basso ma dal grande intuito. È fra di loro che è andata avanti per anni una sorta di partita a scacchi. Marchetto sequestra la bici di Stasi, ma non è quella da donna nera che la vicina di casa aveva visto alle nove del mattino, lì fuori, appoggiata al muro. Marchetto non preleva tutte le biciclette della famiglia e ci vorranno anni perché arrivi il colpo di scena: un giorno Tizzoni, l'avvocato della famiglia Ligresti e di tante altre saghe, scorge per caso a Milano una bici uguale a quella «sospetta» ma si accorge che i pedali sono diversi.
E trova una possibile chiave di lettura: c'è stato un diabolico scambio di pedali. Quelli giusti sono stati montati sulla bici sbagliata, quella analizzata, quella che, inspiegabilmente, sui pedali, e solo sui pedali aveva tracce del sangue di lei, sangue «mestruale» secondo la gelida definizione di Stasi.
Le prove si incastrano e dopo due assoluzioni Stasi viene risucchiato dalla sceneggiatura e finisce in carcere. Intorno, non si scorgono altre figure se non vaghe presenze che è davvero difficile collocare sulla scena del delitto.
La condanna di Marchetto per una triste vicenda di sfruttamento della prostituzione sembra delimitare definitivamente il campo dei buoni e quello dei cattivi.E la madre di Chiara, una madre che sapeva senza aver visto, quella sera di autunno aveva emesso la sua sentenza.
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