Denis Verdini la politica la conosce benissimo, questo lo sanno tutti. Ed è quindi sicuro che ci avrà pensato bene, prima di decidere di non candidarsi alle prossime elezioni politiche, in programma per la primavera ventura.
Il senatore leader di Ala, nato a Fivizzano in Toscana nel 1951, è in parlamento ininterrottamente dal 2001. Prima 12 anni alla Camera, poi il passaggio a Palazzo Madama, sempre fra il centrodestra e il centro. Tuttavia a questo giro, racconta Francesco Verderami sul Corriere della Sera, il vecchio leone getta la spugna.
Verdini sarebbe rimasto molto deluso dalla linea di Matteo Renzi, a cui pure negli ultimi non ha fatto certo mancare l'appoggio. Secondo l'editorialista del quotidiano di via Solferino, il leader di Ala si sarebbe lamentato di non aver ricevuto nemmeno un segno riconoscenza dopo l'aiuto portato al Pd in occasione dell'approvazione della legge elettorale e della legge di Bilancio. Inoltre Verdini rimprovera al corregionale un errore di valutazione macroscopico, commesso all'indomani della sconfitta nel referendum costituzionale del 4 dicembre 2016.
Allora, pare sostenga Verdini, Renzi avrebbe dovuto tagliare il cordone ombelicale con quella sinistra del partito comunque destinata ad abbandonarlo pochi mesi dopo e creare subito un Partito della Nazione in cui fare confluire tutti i consensi raccolti dal non trascurabile 40% di "Sì" al referendum.
Certo, ormai quel treno è perso e in molti sostengono che da tempo il potente senatore toscano pensi soprattutto a se stesso e alla famiglia, concentrandosi molto
sull'attività di ristoratore del figlio. Anche se - ed era impossibile che fosse altrimenti - c'è chi è disposto a giurare che la politica che conta non abbia ancora tutta questa fretta di sbarazzarsi del senatore Denis.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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