Vertice Berlusconi-Verdini: nuovo via libera al premier

Dal Cavaliere ok alle riforme: "Ma senza fretta". E sferza Renzi sull'economia: "Chi non arriva a fine mese, non è interessato al nuovo Senato"

Vertice Berlusconi-Verdini: nuovo via libera al premier

Forza Italia torna a crescere ma Berlusconi sceglie il silenzio. Basso profilo: forse il metodo giusto per contrattare una riforma della giustizia con Renzi. E pure sulla costruzione di una nuova casa dei moderati è opportuno tirare il freno a mano, visti gli effetti che l'ipotesi di una riconciliazione con l'Ncd ha provocato un mezzo terremoto proprio in casa degli alfaniani. Insomma, il file scotta ancora troppo per accelerare nella costruzione di un rassemblement anti-sinistra. Per quanto riguarda il capitolo riforme Berlusconi, che ieri ha passato ore con Verdini, conferma: l'appoggio di Forza Italia sul titolo V e sul nuovo Senato non mancherà perché ha dato la sua parola a Renzi. Puntellerà il governo nonostante condivida l'obiezione di tanti azzurri: «Perché tutta questa fretta da parte del leader del Pd? E poi ai tanti italiani che non riescono ad arrivare a fine mese interessa poco se i nuovi senatori verranno nominati o eletti». Di questo e altro, oggi, l'ex premier parlerà con Raffaele Fitto, big dei malpancisti. L'incontro tra i due è stato rimandato per giorni e ieri, mentre l'ex ministro pugliese era a Bruxelles, è arrivata la conferma ufficiale: il faccia a faccia si terrà oggi a palazzo Grazioli.

Bocce ferme, quindi. Nessuna mossa azzardata ma soprattutto nessuna dichiarazione magari ingigantita dai giornali. Per questo motivo, così come due giorni fa Berlusconi ha fatto saltare la sua presenza alla presentazione del libro di Michaela Biancofiore, allo stesso modo decide di non intervenire alla kermesse dei giovanissimi di Azzurra Libertà. L'associazione creata dai fratelli Luca e Andrea Zappacosta ieri ha dato il via a una due giorni di scuola di formazione politica nella sede del partito di piazza San Lorenzo in Lucina e 82 presidenti dei Club dei giovanissimi speravano di godersi la prima uscita pubblica del loro leader dopo l'assoluzione. Invece no. Anche in questo caso il Cavaliere preferisce soprassedere; evitare le luci della ribalta e lavora nell'ombra. Consulta tutti, anche l'ex alleato Pier Ferdinando Casini con il quale ha cenato martedì sera. Si sa come la pensi l'uddicino sulle riforme: vanno approvate ma migliorate in Aula. Sarà questa la linea di Forza Italia?

Di sicuro Berlusconi gioisce per un dato: sebbene Renzi resta con il vento in poppa, i suoi consensi cominciano a calare. Se a fine giugno il Pd era dato al 41,2% adesso è sceso al 39,3%. Inversione di tendenza, invece, per Forza Italia: il 20 giugno valeva il 16,5%, oggi risale al 17,5%. La sensazione e la speranza del Cavaliere è che più passa il tempo più la distanza tra i due partiti si assottiglierà. Il motivo è semplice: il premier ha promesso troppo e troppo in fretta; ma soprattutto ha garantito l'approvazione di provvedimenti che non riuscirà a portare a casa. Ed è sull'economia che Berlusconi vuole far sentire il fiato sul collo al premier.

Il compito di far quotidianamente da pungolo al governo è assegnato al capogruppo alla Camera Renato Brunetta che, infatti, non fa sconti: «Il punto vero è che se dall'inizio dell'anno non avessimo perso tempo nel gingillarci con riforme, che sono soprattutto una resa dei conti all'interno del ceto politico (leggi Pd) - scrive sul Mattinale - oggi potremmo dire a Berlino: “la nostra parte l'abbiamo fatta. Ora siete voi che dovete rispettare i Trattati e reflazionare la vostra economia”».

Insomma, per Berlusconi

la luna di miele degli italiani con Renzi è destinata a terminare in autunno quando il governo sarà costretto ad ammettere che i soldi non bastano. E allora sarà chiaro che anche Renzi, dopo Monti e Letta, ha fatto flop.

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