Vertice sui conti pubblici. Ma Salvini va via prima

Un vertice a Palazzo Chigi per studiare le contromosse in Europa. Tria: "Ridurre il debito, va abbattuto"

Vertice sui conti pubblici. Ma Salvini va via prima

La partita per l'Europa si fa sempre più dura. Dopo l'ok da parte dei tecnici Ue alla procedura d'infrazione, in via XX Settembre si lavora per trovare una soluzione per evitare il peggio con la sanzione di Bruxelles per il debito. E così in un vertice tra il ministro Tria, Salvini, Conte e Giorgetti a palazzo Chigi sarebbe servito per provare a individuare una strategia da proporre a Bruxelles per mettere un freno all'apertura della procedura d'infrazione. Tria non vuole però scoprire le carte: "Le discussioni sono riservate e vanno avanti". Come è noto da un lato del governo c'è l'ala oltranzista di Salvini e Di Maio dall'altro lato c'è invece quella del dialogo con Bruxelles con Tria e Conte. I Cinque Stelle parlano di un "vertice sereno e molto positivo, tanto lavoro da fare per gli italiani e per lo sviluppo del Paese, pensando sempre a famiglie e imprese". Salvini ha confermato di fatto il clima sereno del vertice: "La riunione di Palazzo Chigi è stata molto utile, abbiamo inziato un percorso". Poi però Salvini mette nel mirino la Commissione uscente che sta "processando" l'Italia: "Una Commissione uscente vecchia e delegittimata dal voto delle Europee non può imporre scelte e sanzioni a governi e popoli". A questo punto fa una promessa: "Nessuna nuova tassa, dialogo con l'Europa da pari a pari, perché ogni anno l'Italia manda 6 miliardi a Bruxelles. Chiediamo di poter abbassare le tasse agli italiani". Ma sul vertice c'è anche un retroscena: Salvini avrebbe lasciato palazzo Chigi prima che finisse la riunione con il ministro e il premier. C'è chi ha colto nel suo gesto il segno di una tensione crescente nella squadra di governo per il duello con Bruxelles.

L'Ue intanto attende una mossa da Roma: "Incontrerò nei prossimi giorni il ministro Tria, come ho sempre detto la nostra porta resta aperta per discutere con l’Italia, ma dobbiamo vedere un percorso credibile di rientro del debito. Non c'è tempo da perdere", ha affermato il commissario agli Affari Economici, Pierre Moscovici. Infine ha aggiunto: "Siamo molto seri, stiamo andando avanti con tutti i passi necessari - ha detto Moscovici - la fine di luglio è una data che dipende in che momento della procedura ci troveremo, ma andare più veloci sarebbe meglio.

Nessuno deve avere dubbi sul fatto che noi applicheremo queste regole se queste regole non vengono rispettate. Ora la palla è nel campo dell’Italia, abbiamo bisogno di vedere dei piani credibili per il 2019 e per il 2020".

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