Bepi Castellaneta
Melfi Una telefonata durante la notte, lui che lascia il lavoro e corre subito a casa. Poi una discussione, i due spari in rapida successione e poco dopo un terzo colpo prima che quell'angolo ovattato del centro storico torni a essere avvolto dal silenzio. Sono i fotogrammi della tragedia che si è consumata a Melfi, poco più di quindicimila abitanti, una cinquantina di chilometri da Potenza: qui un uomo di 33 anni, Antonio Girardi, guardia giurata, ha ucciso la moglie Marina Novozhylova, 27 anni, ucraina, e si è suicidato. Erano sposati da appena sette mesi, un matrimonio che secondo voci raccolte in città non sarebbe stato visto di buon occhio dai genitori del vigilante anche se si tratta di ipotesi tutte ancora senza conferma. Le nozze erano state celebrate il 23 ottobre, sulla pagina facebook del 33enne c'è una fotografia con la moglie, lei in abito bianco e con una corona di fiori sui capelli, lui in scuro con una cravatta fucsia, il volto appena attraversato da un leggero sorriso, i tanti messaggi di auguri degli amici del paese dove Girardi era conosciuto come «una persona tranquilla».
I carabinieri hanno avviato indagini per fare luce sulla crisi che ha compromesso il rapporto e sulla scintilla che ha innescato la follia. Gli investigatori hanno in gran parte ricostruito quanto accaduto ieri, anche se rimane qualche lato oscuro da chiarire. Il 33enne, dipendente di un istituto di vigilanza, stava facendo il turno di notte come accadeva spesso. Prima dell'alba l'uomo avrebbe ricevuto una telefonata, ha lasciato il posto di lavoro ed è tornato subito a casa, in vico Gelso, nel centro storico della città, a due passi dalla Porta Venosina lungo le antiche mura di Melfi. A quel punto sarebbe scoppiata una lite, quindi la guardia giurata ha impugnato la pistola d'ordinanza e ha fatto fuoco. L'uomo ha sparato due volte, uccidendo la moglie in camera da letto; poi ha rivolto l'arma contro se stesso e si è suicidato nella stessa stanza.
L'allarme è stato dato da un vicino di casa e dai colleghi di Girardi, che non riuscivano più a rintracciarlo e hanno contattato il cognato per farsi aiutare a entrare nell'abitazione. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri, che hanno eseguito i rilievi stabilendo che si è trattato di un omicidio-suicidio. Nello stesso tempo sono cominciati gli accertamenti per tentare di capire se qualcosa possa aver scatenato il dramma. Diverse persone vengono ascoltate in queste ore dagli investigatori, che stanno ricostruendo la situazione familiare della coppia: qualcuno racconta che i genitori del 33enne non erano d'accordo su quel matrimonio, altri spiegano però che la coppia appariva serena.
I militari hanno anche sentito la sorella della donna e il suo compagno, pure lui ucraino: sono giunti in Italia da poche settimane, vivono in un appartamento non molto distante ma non hanno sentito nulla. E in paese, dove tutti conoscono tutti, tanto più tra i vicoli del centro storico che attraversano grappoli di case arroccate una sull'altra, il dolore si mescola all'incredulità.
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