"È accaduta una cosa grave, sono stati fatti errori ma Roma non è connivente". Pur ammettendo inefficienze e lacune dell’apparato di sicurezza, il prefetto della Capitale Franco Gabrielli non solo lamenta un’eccessiva amplificazione mediatica, ma chiama il sindaco Ignazio Marino e il Campidoglio fuori dal funerale a Vittorio Casamonica. Eppure a smistare il traffico erano presenti i vigili urbani che non hanno mosso un dito per fermare l'elicottero che gettava dall'alto petali di fiori e l'esecuzione della composizione del Padrino. "Marino, poi, si ricorda ogni tanto di essere sindaco della Capitale? - si chiede Daniela Santanchè - possibile che i vigili urbani non sapessero nulla e, soprattutto, perchè non si è intervenuti al passaggio di carrozza e cavalli neri? Quello scempio andava fermato: chi non è stato in grado di farlo vada a casa".
All'indomani dei funerali scandalo in stile Padrino, il comandante generale della polizia locale di Roma Raffaele Clemente ha sbito preso le distanze: "È stato un borioso insulto a tutta la città". Ma lo sfregio rimane. E soprattutto rimane il fatto che il personale della polizia locale di Roma è stato impegnato proprio ad agevolare le esequie del capofamiglia di un noto clan romano, quasi fosse un grande evento. "Oltre a screditare l’immagine del Corpo getta nell’imbarazzo tutti i dipendenti capitolini", tuona Marco Milani, coordinatore romano dell’Ugl. La polizia locale ha addirittura aperto e scortato il corteo funebre. Tanto che ci si dovrebbe interrogare su chi e perché ha deciso di "comandare" ai vigili quel servizio. Secondo il prefetto Gabrielli, "l’apparato di sicurezza non ha saputo cogliere i giusti segnali di quel che sarebbe successo". "Solo il Questore poteva dare prescrizioni sulla cerimonia, qualora ci fossero stati i presupposti di legge - si difende Gabrielli - ma né sul tavolo del Questore né sul mio è arrivata nessuna segnalazione in tempo utile".
I vigili spiegano di essere intervenuti per "garantire la circolazione in quel quadrante della città che stava andando in tilt". La prima segnalazione sarebbe arrivata intorno alle 9.30 perché il corteo funebre, composto da carrozza trainata da cavalli e decine di auto, avrebbe completamente bloccato via Tuscolana. Sul posto è intervenuta una prima pattuglia del gruppo di zona e poi sono arrivati i "rinforzi". "In trent’anni di servizio - commenta un vigile - non avevo mai visto una cosa del genere". Il corteo avrebbe percorso diversi chilometri: dall’abitazione del defunto in zona Romanina a Cinecittà. "Abbiamo fatto in modo di far mantenere la destra per far defluire il traffico - racconta - il rischio era che andasse completamente in tilt la circolazione nell’intero quadrante della città. Sono state perciò predisposte chiusure e deviazioni". Ma nessuno ha mosso un dito per evitare lo scempio e, soprattutto, per fermare l'elicottero.
"E se fosse stato un elicottero di terroristi? - commenta Maurizio Gasparri - abbiamo a Roma un prefetto che pensa alla sua carriera e non alla sicurezza della sua città, e questo è molto triste". Dal canto suo l'Enav ha ssicurato che l'aereo "ha effettuato una deviazione non prevista né comunicata".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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