È una bellissima idea, quella della sindaca Virginia Raggi, di mettere una targa commemorativa vicino all'abitazione della Tangenziale Est da cui si lanciava il ragioner Ugo Fantozzi per prendere l'autobus al volo (quando qualcosa nella tabella di marcia calcolata al millesimo di secondo per svegliarsi il più tardi possibile andava storta), forse la migliore idea che ha avuto finora, per una serie di motivi, il principale dei quali è che Roma è una città fantozziana. D'altra parte l'ha detto proprio la sindaca, papale papale come il Papa: «C'è un Fantozzi in ognuno di noi», e come no, verissimo. C'è anche da dire che quella scena mitica non so quanto sarebbe realistica oggi, visto che gli autobus non sono mai puntuali, quando non vanno a fuoco. Però girata adesso sarebbe ancora più fantozziana.
I romani, in generale, sono fantozzissimi, infatti sopportano di tutto, a cominciare dalla stessa Raggi, che a sua volta è vittima di complotti, come ha denunciato recentemente l'assessora all'ambiente, secondo la quale i romani anti-Raggi lasciano apposta i rifiuti in giro per boicottarla, dunque i romani sono proprio come il Fantozzi funzionario della Megaditta che cerca di farla al Megadirettore Galattico ma viene beccato subito, come la Megasindaca Galattica ha beccato subito il complotto della monnezza.
Credo a questo punto ci siano anche romani che allevano pantegane e le liberano per boicottarla, la Megasindaca Galattica, chi libera cinghiali, chi si occupa di otturare i tombini e le fogne perché la città si allaghi dopo due gocce di pioggia (ve la ricordate la famosa nuvoletta di Fantozzi? A Roma provoca inondazioni), chi scava le buche che la Raggi non fa in tempo a ricoprire, è tutto un complotto fantozziano.
In fondo, a questi romani fantozziani forse la Raggi va benissimo, perché li rispecchia, e anche dire, come lei dice, siamo tutti Fantozzi, verissimo. I romani inciampano nelle buche, rischiano di affogare quando piove, ordiscono complotti con la spazzatura ma vengono subito puniti, tutti Fantozzi.
Certo, se lo diceva Paolo Villaggio c'era un fondo di verità (e onore alla targa), se lo dice una sindaca di una città allo sbando fa un po' meno ridere. Ma è anche vero che tanto il motto dei romani è sempre stato: ma che ce frega ma che ce 'mporta se l'oste al vino c'ha messo l'acqua, e i romani al Campidoglio ci hanno messo la Raggi, la loro Megasindaca Galattica.
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