Il virus dei ragazzi: "A rischio ricoveri". Ma in 9 milioni sono senza vaccino

Brusaferro: "Più colpite le fasce d'età 10-19 anni e 20-29 anni, la popolazione dei giovani contrae di più l'infezione". Però solo il 17% è immunizzato: nell'ultimo mese più di 280 sono finiti in ospedale.

Il virus dei ragazzi: "A rischio ricoveri". Ma in 9 milioni sono senza vaccino

La quarta ondata, ormai dietro l'angolo, colpirà i più giovani. Che, sì, sono anche i più forti e quelli che meglio possono tradurre l'infezione in una semplice influenza. Ma che sono anche i meno tutelati dalla vaccinazione per ragioni di calendario. Ed ormai è chiaro che quando il virus agisce sui grandi numeri, i casi gravi arrivano.

Nell'ultimo mese i ricoveri tra gli under 30 sono stati 280, di cui tre in terapia intensiva. Non c'è affatto da scherzare né da prendere sottogamba l'estate, anche se nei raggruppamenti tra ragazzi la mascherina ormai non si vede nemmeno più legata al braccio.

A lanciare l'allarme è il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro nella conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di Regia anti Covid. «La maggior parte delle regioni ha una ricrescita dei casi e la fascia d'etá più colpita dalla variante Delta è quella giovanile che va tra 10-19, 20-29 seguita da 30-39».

Tradotto in numeri: la platea dei giovani vaccinabili tra i 12 e i 29 anni è pari a 10,6 milioni di ragazzi ma quelli non coperti dal vaccino sono ancora 8,9 milioni (tra questi 4,1 milioni ha ricevuto soltanto la prima dose e gli altri sono totalmente ancor allo sbaraglio). Gli unici realmente protetti, a cui sono state somministrate due dosi, sono 1,7 milioni.

Gli immunizzati sono solo il 17%. E questo la dice lunga su quanta strada ci sia ancora da fare e della corsa contro il tempo da vincere entro settembre per garantire l'apertura delle scuole senza didattica a distanza.

«Quando si comincerà a vaccinare un numero sostanzioso di giovani, allora comincerà a rallentare anche la corsa del virus - sostiene il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza - Credo che tutti quanti siano talmente responsabili da correre a vaccinarsi. Abbiamo il vaccino e dovremmo aver protetto gran parte delle persone che andavano protette con più urgenza. Continuando, riusciremo anche a mettere un ostacolo alla circolazione virale. Ma dobbiamo essere cauti quando vediamo aumentare l'incidenza. Fortunatamente non vediamo al momento nessun carico sui sistemi sanitari. Continuiamo a vaccinare e a tenere comportamenti prudenti».

Per la seconda estate di fila, la responsabilità per il successo o meno della campagna anti virus ricade sugli under 30. Lo scorso anno sono stati il principale veicolo della trasmissione di Covid riempendo le piste delle discoteche e le località di villeggiatura. Quest'anno rischiano di fare nuovamente da amplificatore dell'infezione se non si vaccinano per tempo.

E vivono sulla loro pelle tutte le conseguenze dell'aumento dei contagi. A Ios in Grecia sono bloccati una quindicina di 18enni veneziani, circa 300 studenti sono fermi a Dubai. Malta sta organizzando i voli per i giovani in quarantena obbligatoria sull'isola. Tutti al di sotto dei 22 anni i giovani coinvoliti nel focolaio a Pantelleria.

L'indice Rt proiettato alla prossima settimana passa

dall'attuale 0,91 a 1,29 e sarà seguito inevitabilmente da una crescita dei ricoveri. L'età media dei casi è pari a 28 anni, quella del primo ricovero è di 50 anni. L'età media dei decessi resta, invece, sopra i 70 anni.

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