La vita americana della nuova Versace Nel segno di Gianni

Comprata da Michael Kors, dal 2 gennaio è a Wall Street. Donatella resta la guida creativa

Camilla Conti

Dallo scorso 2 gennaio Versace ha cominciato a sfilare a Wall Street sotto la bandiera di Carpri Holding Limited, ovvero il nuovo nome di Michael Kors che ha comprato e inglobato la maison della Medusa creando uno dei principali poli del lusso a livello mondiale. Dopo aver messo il sigillo alla vendita per 1,83 miliardi di euro a Kors, i Versace hanno riorganizzato la cassaforte di famiglia.

Il 20 dicembre, davanti a un notaio milanese, Santo Versace ha scisso la holding Givi che controllava, oltre alla griffe del lusso, dalla Verim dove sono custodite le attività immobiliari della dinastia. La stessa Verim è quindi diventata una holding di cui Allegra Beck, figlia di Donatella (che ha una quota del 20%), ha il 50% del capitale, mentre Santo Versace è azionista al 30 per cento. Dentro il nuovo forziere sono confluiti 21,7 milioni di liquidità ma anche l'immobile in viale Majno a Milano, dove abita Donatella, e soprattutto le opere d'arte che prima appartenevano direttamente alla capogruppo della moda, Gianni Versace.

Il lungo elenco di beni è descritto nelle tabelle allegate all'atto di scissione depositato nella banca dati della Camera di Commercio: solo l'immobile di viale Majno è segnato a una valore contabile di 8,7 milioni. Si tratta di tre piani del palazzo ma la parte più grande è l'appartamento «ad uso abitazione al piano quarto composto da sedici locali oltre a cucina e sei bagni, con annessi due solai al piano settimo e due cantine al piano sotterraneo».

Si aggiungono «elementi di arredo ed opere d'arte», compresi quelli dello stilista ucciso nel 1997 davanti alla sua casa di Miami Beach per un valore di 6,2 milioni e anche un box tra via della Spiga e via Senato da 2.200 euro. Tra le passività in capo a Verim Holding sono invece segnalati 13 milioni di debiti nei confronti della Verim srl e 1,3 milioni di accantonamenti per rischi fiscali.

Non solo. All'articolo 9 dello statuto della nuova Verim Holding srl dedicato al recesso dei soci, si legge che «a partire dal giorno successivo al trasferimento delle azioni della società Givi Holding spa, e subordinatamente al trasferimento delle suddette azioni a Micheal Kors Holding Ltd o a società da questa controllata, il socio Santo Versace avrà il diritto di recedere» da Verim. Insomma, il riassetto che potrebbe preparare la strada a ulteriori risistemazioni e in particolare all'uscita di Santo.

Quanto ai nuovi proprietari della Versace, con l'acquisto della maison (e dopo aver staccato un assegno da 1,2 miliardi di dollari per comprarsi le scarpe di Jimmy Choo), Kors ha dato vita a un polo da 6 miliardi di dollari di fatturato che punta a raggiungere gli 8.

Nella transazione la famiglia ha ricevuto 150 milioni di euro del prezzo d'acquisto in azioni della nuova Capri Holding. Donatella resterà alla guida creativa e il Ceo Jonathan Akeroyd al vertice della società.

L'impegno degli americani è di continuare sulla strada tracciata da Gianni Versace. Onorandone l'eredità.

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