Vitalizi, ex deputati in rivolta: mille ricorsi contro i tagli

Sono già più di mille gli ex deputati che hanno presentato ricorso contro la delibera dell'Ufficio di presidenza della Camera che ha dato il via al ricalcolo dei vitalizi

Vitalizi, ex deputati in rivolta: mille ricorsi contro i tagli

Monta la rivolta degli ex parlamentari contro il taglio ai vitalizi voluto dal governo. Sono più di mille (1.100 su 1.300) gli ex deputati che hanno presentato ricorso contro il provvedimento dell’Ufficio di presidenza della Camera dei deputati che il 12 luglio ha ordinato il ricalcolo dei vitalizi tagliandoli di circa la metà.

Come scrive Il Corriere della Sera, soltanto nella giornata di ieri sono stati oltre 300 gli ex deputati che hanno presentato ricorso. Le "vittime" dei tagli lamentano il principio della retroattività, visto che si tratta di diritti ormai acquisiti. Altri, invece, contestano in particolare l'incostituzionalità dell'intervento anche per il tipo di provvedimento adottato: una delibera dell'Ufficio di presidenza.

"L’Associazione degli ex parlamentari, guidata dal presidente Antonello Falomi e dai vice Franco Proietti e Michele Zolla, che si è tenacemente battuta contro il taglio, attende il primo grado di giudizio di un primo gruppo di ricorsi, con una sessantina di iscritti, su cui dovrà esprimersi il Consiglio di giurisdizione della Camera", spiega Il Corriere. "Il Consiglio di giurisdizione della Camera - continua il quotidiano - presieduto dal Pd Alberto Losacco, valuterà in questo caso le richieste di sospensione in via cautelare. Successivamente ci saranno i verdetti di merito, gli appelli, fino a eventuali pronunce della Cassazione". Un iter particolare previsto esclusivamente per i parlamentari.

La battaglia si annuncia dura e soprattutto entra di diritto nel dibattito politico. La guerra ai cosiddetti vitalizi è da sempre una delle bandiere del governo e in particolare del Movimento Cinque Stelle. Il presidente della Camera Roberto Fico si è fatto garante e promotore di questa sforbiciata e si punta a un risparmio di 40 milioni di euro grazie a un ricalcolo in base anche al metodo contributivo e non solo retributivo.

A differenza della Camera, al Senato ci sono andati coi piedi di piombo. La presidente Maria Elisabetta Casellati, che non è in quota M5S né Lega, sta ancora valutando le misure da prendere. E proprio per questo la parte pentastellata di Palazzo Madama è molto insoddisfatta. Anche Luigi Di Maio è intervenuto per dire alla Casellati di adeguarsi a quanto già fatto da Fico.

Ma gli ex senatori sono già sul piede di guerra.

L’ex senatore della Lega Marco Preion ha già presentato denuncia contro Di Maio ricordando le parole del capo politico dei Cinque Stelle "con inequivocabili incitamenti a denigrare e intimidire gli ex deputati intenzionati a proporre ricorsi nella competente sede giurisdizionale" della Camera e "con indebite pressioni e minacce per chi si opponesse al loro disegno di `flagellazione´ tanto degli ex deputati quanto degli ex senatori".

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