«Il suicidio di Viviana Parisi è stato inscenato. È depistaggio». Ne è convinto Carmelo Lavorino, nuovo consulente nominato dalla famiglia della dj 43enne morta con il figlio Gioele di 4 anni lo scorso agosto dopo essersi allontanata a piedi con lui in braccio nelle campagne circostanti l'A20 Messina-Palermo. Non si riesce a venirne a capo. La procura di Patti, pur tenendo aperte tutte le ipotesi, continua a protendere per l'omicidio-suicidio. Finora le perizie hanno confermato l'ipotesi investigativa di una madre con una situazione psicologica assai delicata che, probabilmente sconvolta per un incidente provocato in galleria in autostrada, potrebbe avere ucciso il figlio (o il piccolo è morto per cause da accertare), per poi lanciarsi dal traliccio dell'alta tensione vicino al quale è stata ritrovata.
L'ipotesi sul depistaggio è figlia delle risultanze di un esame sui corpi effettuato a fine settimana. È un esame che era già stato svolto, ma lo ha richiesto il nuovo consulente della famiglia Mondello e il procuratore capo Angelo Cavallo ha dato il suo benestare. «Sono esami che abbiamo già ripetuto dice Cavallo e abbiamo sempre avuto gli stessi risultati, anche se, per non lasciare nulla di intentato, abbiamo mantenuto aperte finanche le piste meno plausibili». Per questo, ad esempio, la procura ha ordinato esami tossicologici sui resti di Gioele, per escludere l'ipotesi di un morso di serpente. Lavorino sposa la tesi dei Mondello, che non hanno mai creduto che Viviana abbia fatto del male a Gioiele. «Siamo sempre più convinti - spiega Lavorino - che la donna non si sia uccisa, ma sia stata ammazzata da chi poi ha messo in atto una messinscena. Tutto si oppone allo scenario dell'omicidio-suicidio e ci fa ritenere che ci sia stata una duplice opera di depistaggio: innanzitutto il trasporto del corpo di Viviana sotto il traliccio per inscenare un suicidio, e poi l'occultamento del corpicino di Gioele per dare il via alla macabra messinscena col trasporto postumo».
«Mi aspettavo questo tipo di dichiarazioni ad effetto replica il procuratore - ma vengono dopo mezz'ora di esame sui corpi e a seguito di un sopralluogo in un posto visitato decine di volte e adesso sono trascorsi 6 mesi. Ci confronteremo con le consulenze e con carte alla mano». Secondo la procura non va trascurato lo stato psicologico fragile di Viviana emerso anche dalla perizia dello psichiatra Massimo Picozzi.
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