Zaporizhzhia senza pace

I russi accusano gli ucraini: "Hanno assaltato la centrale". Che ieri è stata di nuovo scollegata dalla rete elettrica. Ed Erdogan si propone come mediatore sull'impianto

Zaporizhzhia senza pace

Mentre il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si propone come mediatore anche sulla centrale di Zaporizhzhia, occupata dalle truppe di Mosca e a rischio incidente nucleare a causa dei ripetuti attacchi nella regione di cui russi e ucraini si continuano a rimpallare le responsabilità, è stata sospesa l'erogazione di energia dall'impianto ai territori controllati da Kiev. «Per ragioni tecniche», hanno fatto sapere le autorità locali filo-russe di Energodar, la città dove si trova la centrale, sottolineando che gli specialisti stanno lavorando sulle linee di trasmissione «danneggiate dai bombardamenti ucraini».

Anche se in questo conflitto il confine tra verità e propaganda è più che mai incerto, Mosca venerdì sera avrebbe «sventato un nuovo tentativo di assalto delle forze ucraine contro la centrale nucleare di Zaporizhzhia». In un comunicato, il ministero della Difesa ha fatto sapere che «due gruppi di imbarcazioni con una forza di sbarco di 250 unità delle forze speciali e dei mercenari stranieri hanno tentato di infiltrarsi sulla costa nei pressi di Energodar e Dneproprudny. Sono entrati in azione quattro caccia Su-30s e due elicotteri Ka-52 VKS che hanno distrutto 20 imbarcazioni su 42». Un raid che avrebbe provocato «quasi 50 vittime».

Per quanto riguarda la mediazione turca, il presidente Erdogan ha avuto un colloquio telefonico con Putin nel corso del quale si è offerto di aiutare a trovare una soluzione alla crisi legata alla centrale di Zaporizhzhia, così come ha già fatto con la crisi del grano, le cui esportazioni erano state bloccate dalla guerra. Il presidente russo ha elogiato il «ruolo costruttivo» avuto da Mosca nell'organizzazione della missione dell'Aiea in corso in questi giorni presso la centrale. Gli ispettori dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica stanno lavorando per verificare le condizioni di sicurezza dell'impianto a causa delle sempre più numerose operazioni militari che si svolgono nella zona e per evitare un eventuale incidente nucleare. Entro martedì sarà pronto il rapporto del capo della missione Aiea, Rafael Grossi, che ha già denunciato la ripetuta violazione dell'integrità dell'impianto. Dopo la visita degli esperti nucleari della Nazioni Unite, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha parlato con Grossi assicurandogli il pieno supporto dell'Unione Europea alla missione. «Il loro coraggio e la loro professionalità nel portare a termine la prima missione alla centrale è impressionante - ha scritto Michel su Twitter -. La Russia ha messo in pericolo il mondo. Garantire la sicurezza nucleare è fondamentale: è necessaria la presenza continua dell'Aiea presso l'impianto».

Sul campo il conflitto sembra aver raggiunto un inaspettato equilibrio tra le due parti, con l'armata russa che continua ad arretrare di fronte alla controffensiva delle forze ucraine a Kherson. Secondo l'intelligence britannica la spinta offensiva ucraina, oltre all'apporto del massiccio riarmo da parte di Stati Uniti, Inghilterra e paesi europei, sfrutta le crescenti difficoltà logistiche e i continui corto circuiti delle linee di comando russe. Kiev non ha alcuna intenzione di arrendersi. Tutt'altro. «I funzionari della Federazione russa ripetono uno strano mantra: L'operazione militare speciale sarà completata in tempo, L'Occidente ne ritarda il completamento. Sembra che non abbiano capito nulla. L'Ucraina determinerà il termine della guerra liberando i propri territori. Così come l'ammontare dei pagamenti delle riparazioni», ha scritto su Twitter il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mykhailo Podoliak.

La guerra intanto continua a fare vittime innocenti. Un bambino di 8 anni è stato ucciso dai bombardamenti russi a Mykolaiv e altri missili sono caduti nella notte tra venerdì e sabato a Kamatorsk e Sloviansk, nell'Est dell'Ucraina, anche su abitazioni civili.

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