I leader del Pd passano, la Procura nazionale antimafia come trampolino di lancio di candidati dem resta. E così, se nel 2013 toccò all'allora segretario Pier Luigi Bersani tenere a battesimo il debutto politico dell'ex procuratore Pietro Grasso come capolista in Lazio, oggi è la volta del neo segretario dem Nicola Zingaretti, che dalla stessa fucina di pm antimafia pesca un altro capolista, per le Europee: a guidare la circoscrizione Sud sarà infatti l'ex procuratore nazionale Franco Roberti. Proprio il successore nel 2013, di Grasso su quella poltrona che, evidentemente, fa da volano alle toghe che dalla magistratura vogliono transitare in politica.
L'annuncio trionfante, visti i tanti «no» alla candidatura al Sud ricevuti, è arrivato ieri dal segretario Zingaretti: «È grande la soddisfazione - ha detto - di poter annunciare che Franco Roberti ha accettato di guidare la nostra lista alle elezioni europee nella circoscrizione Sud. È un grande onore. La lotta alle mafie e alla criminalità organizzata è una nostra priorità. La scommessa della lista unitaria e aperta - ha concluso - si sta sempre più concretizzando come occasione d'incontro e di unione dell'Italia che crede nel cambiamento».
Napoletano, 71 anni, magistrato dal '75 e una carriera da pm specializzato in antimafia che si è sviluppata prevalentemente a Napoli, dove è stato anche procuratore aggiunto. Suo il processo contro il clan dei Casalesi, smantellato dalle sue inchieste. Roberti è stato anche, negli anni '90, uno dei pm del processo per collusioni con la camorra all'ex ministro Antonio Gava. Un caso giudiziario che fece scalpore visto che il 13 volte ministro, morto nel 2008, fu poi assolto in tutti i gradi di giudizio e chiese pure il risarcimento. Roberti è stato anche procuratore capo a Salerno. Da lì l'approdo, nel 2013, alla carica di procuratore nazionale antimafia, il passaggio del testimone proprio con Grasso nel frattempo entrato in politica. Nel 2017 è andato in pensione. E dal 2018 è assessore alla Sicurezza e alla legalità della Regione Campania guidata dal dem Vincenzo De Luca, l'ex sindaco «sceriffo» di Salerno, città in cui Roberti è stato procuratore capo. «Ho accettato per spirito di servizio, con l'obiettivo, se sarò eletto, di continuare il lavoro per la cooperazione giudiziaria internazionale che avevo iniziato da procuratore nazionale antimafia. Conto di mettere a frutto la mia esperienza», ha dichiarato l'ex procuratore all'Ansa.
Col suo sì, comunque, l'ex pm ha risolto una bella grana a Zingaretti. La ricerca matta e disperata di un personaggio disposto a spendersi col simbolo del Pd al Sud, dove i democratici sono più in affanno, è stata complessa. E ci sono stati anche no eccellenti, come quello dell'ex ministro dell'Interno Marco Minniti o della giornalista Lucia Annunziata. Trovata la quadra per la casella Sud, almeno per i capolista è fatta. Nelle Isole guiderà i dem Caterina Chinnici, magistrato anche lei, figlia di Rocco Chinnici, il procuratore di Palermo trucidato con un'autobomba nel 1983. La Chinnici, entrata in politica come assessore della giunta siciliana di Raffaele Lombardo, è eurodeputata dem uscente. Un'altra donna, Simona Bonafè, è capolista al Centro. Giuliano Pisapia e Carlo Calenda guideranno rispettivamente i dem nelle circoscrizioni Nord Ovest e Nord Est. Qua e là nelle liste Pd candidati simbolo.
Come, nelle Isole, Pietro Bartolo, il medico degli immigrati a Lampedusa. E riconferme, come l'ex ministro Cecile Kyenge o l'ex presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso. La Direzione Pd che darà il placet alle liste si svolgerà in settimana, tra giovedì e venerdì.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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