Mentre le delegazioni del Partito democratico e del Movimento 5 Stelle trattano con Giuseppe Conte il programma del nuovo governo giallorosso, i dem vanno all'assalto della Mare Jonio, l'imbarcazione dell'ong "Mediterranea Saving Humans" ferma da giorni davanti al porto Lampedusa, per mettere sul tavolo della trattativa un punto a loro molto caro: l'abrogazione dei due decreti Sicurezza voluti da Matteo Salvini. "Queste cose non vogliamo più vederle. Non è umano. Fate scendere subito questi esseri umani", ha twittato il segratario dem, Nicola Zingaretti, rilanciando nella trattativa con Luigi Di Maio un punto che finora li vede ancora profondamente distanti.
Quello di Zingaretti non è certo un tweet postato a caso. Arriva in un momento molto delicato per la formazione del nuovo esecutivo. Sebbene al termine dell'incontro con Conte si siano dette soddisfatte per i "passi avanti" fatti, certe distanze restano. Nell'accordo i Cinque Stelle avrebbero spuntato una vaga indicazione di lotta all'immigrazione clandestina, ma persiste il nodo dei due decreti Sicurezza che nelle scorse ore Di Maio aveva detto di non voler modificare. Per i dem, invece, l'abrogazione delle due misure-bandiera della Lega deve essere inserita a tutti i costi. Anche il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha spiegato, a margine della Festa del Pd a Ravenna, che "il nuovo governo dovrà affrontare la questione immigrazione" diversamente da come ha fatto Salvini nell'ultimo anno. "Abbiamo bisogno - ha, poi, chiosato - di una politica dell'immigrazione non soltanto di una politica sicuritaria". E così Zingaretti oggi pomeriggio ha deciso di "salire" a bordo della Mare Jonio, simbolo della strenua lotta di Salvini alle ong che illegalmente portano i clandestini sulle nostre coste, per giocarsi politicamente queste istanze nel braccio di ferro con Di Maio. Il suo invito al governo in carica a "far scendere tutti dalla Mare Jonio" è, infatti, anche un messaggio politico ai futuri alleati pentastellati che nei mesi scorsi hanno votato i decreti Sicurezza e che hanno sempre appoggiato Salvini sulla linea dura dei porti chiusi.
Queste cose non vogliamo più vederle. Non è umano. Fate scendere subito questi esseri umani #MareJonio pic.twitter.com/ehsx9Xh9tJ
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) 31 agosto 2019
Il tweet di Zingaretti è stato subito rilanciato dai suoi. Mentre Matteo Renzi si è limitato a condividerlo, Matteo Orfini ha fatto partire l'hashtag #apriteiporti chiedendo l'abrogazione dei decreti Sicurezza. I Cinque Stelle, però, non sembrano voler sentir ragione. Al massimo che possono concedere, come ha fatto sapere il capogruppo alla Camera del M5S, Francesco D'Uva, è di "lavorare sui rilievi del Quirinale che vanno rispettati". Non di più. Il tema rischia di essere fortemente divisivo. Uno dei due sarà costretto a cedere se vogliono che nasca il Conte bis. Se a vincere, alla fine, sarà la linea del Partito democratico, i rischi per il Paese sono sotto gli occhi di tutti.
"Gli italiani hanno apprezzato la politica di rigore sull'immigrazione clandestina", ha spiegato Salvini, ieri sera, a margine della festa della Lega a Conselve, nel Padovano. "Se il Pd vuole riaprire i porti - ha poi concluso il leader della Lega - non credo che farà un buon servizio all'Italia, anzi farà il male dell'Italia".Bravo segretario.
— orfini (@orfini) 31 agosto 2019
È proprio per non vederle più che il dl sicurezza va abrogato.#MareJonio #apriteiporti https://t.co/kqi7bEMKYr
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.