Polverini: «Volevo combattere sui temi ma si parla d’altro»

Una lunga giornata di attesa per Renata Polverini, prima della brutta notizia del nuovo stop del Tar alla lista del Pdl. Attesa attiva, però, trascorsa saltabeccando da un impegno all’altro. Tanti impegni, tranne uno: la Tribuna politica andata in onda su Rai Tre la mattina molto presto: non c’era la candidata del Pdl, c’era Emma Bonino, che ha fatto dell’assenza dell’avversaria il leit motiv della giornata. «Alle 7,50 - ha detto Polverini respingendo le accuse di scortesia - ero all’ospedale Sant’Andrea per un impegno elettorale come sapevano i promotori della Tribuna. Immediatamente dopo al Quirinale si celebrava la Festa della donna. Quindi per rispetto alla prima carica dello Stato, Giorgio Napolitano, ma soprattutto per il rispetto delle donne di questo Paese avevo il dovere di essere presente a quella cerimonia». E a proposito di galateo, Polverini non ha dimenticato il compleanno della sfidante (oggi) e ha inviato a Bonino gli auguri.
Certo, quella che si sta svolgendo è una campagna elettorale anomala, dalla quale stanno uscendo mortificati i programmi, cioè la cosa più importante. E di questo Polverini non può che rammaricarsi: «Questa è una campagna elettorale che era iniziata rosa che ora sta finendo sotto altri colori. Questo è un piccolo cruccio», ha detto Polverini durante un incontro con gli operatori sanitari dell’ospedale Sant’Andrea. «Ero convinta che questa avventura straordinaria - ha proseguito - si sarebbe combattuta sui temi, ma da qualche giorno sta parlando di tutt’altro. Io però sto continuando malgrado tutto perché credo che chi si candida per governare una regione importante come il Lazio ha il dovere di proporsi agli elettori semplicemente per quello che vuole fare».
Oltre al Sant’Andrea e al Quirinale, la lunga giornata di Polverini è trascorsa al Villa San Pietro, dove ha tagliato il nastro del reparto di Odontoiatria, alla Fondazione don Gnocchi che si occupa della riabilitazione fisica e mentale e dell’assistenza ai malati di Alzheimer e al teatro Tor di Nona, dove ha consegnato il premio «Donne di Valori», promosso dal Dipartimento dei Diritti e delle Pari Opportunità dell’Ugl, a Rosanna Scopelliti, figlia di Antonio, giudice calabrese ucciso dalla mafia.


Poi in serata la doccia fredda: l’ordinanza del Tar che respinge il decreto salvaliste nel Lazio: «Aspetto le motivazione», dice in fretta recandosi in auto nella sede del suo comitato a via Imbriani per una concitata riunione per decidere il da farsi.

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