La portinaia aggredita: «Presa alle spalle da una sola persona»

L’anziana, fuori pericolo: «Non è stupro». Si pensa a una vendetta

La portinaia aggredita: «Presa alle spalle da una sola persona»

La signora Ada ha il volto gonfio, pieno di lividi ed ecchimosi, di chi è stata schiaffeggiata con violenza da qualcuno che doveva sfogarsi, che doveva fargliela pagare. E che, per sfregio, oltre a picchiarla e dopo averne provocato lo svenimento, potrebbe aver inscenato una violenza che, però, in realtà, quasi sicuramente non ci sarebbe stata.
Mentre gli investigatori della sezione «omicidi» della squadra mobile continuano a procedere per lesioni, permane intatta l’aura del giallo intorno alla brutta vicenda della portinaia 65enne aggredita mercoledì mattina nella sua guardiola dello stabile popolare di via Padova 275. La donna ora è sicuramente fuori pericolo, ma dal suo letto all’ospedale San Raffaele è triste e confusa, fatica molto a parlare. Tuttavia ha chiaramente detto agli investigatori della squadra mobile quello che ricorda. «Sono stata afferrata alle spalle da una sola persona, che mi ha trascinato all’indietro e, cadendo, ho battuto la testa. Da lì in poi non rammento più nulla, da quel punto in avanti è buio totale. Certo che, se fossi stata violentata, credo che dovrei, in qualche maniera, rammentarlo...E invece, no. Niente di tutto questo».
Anche gli esami dei medici dell’Svs (Servizio violenze sessuali) della clinica Mangiagalli, specializzati nelle varie tipologie di lesioni da stupro sui tessuti, non hanno offerto chiarimenti - e quindi tanto meno certezze di alcun tipo - in merito alla possibilità che qualcuno abbia approfittato della donna. L’unica realtà è che non esistono ecchimosi e contusioni compatibili con una violenza sessuale.
«Non possiamo escludere a priori che qualcuno avesse intenzione di molestare sessualmente la donna, o di farglielo credere, anche solo per sfregio - sottolinea il dirigente della squadra mobile Francesco Messina -.

Tuttavia, al momento, non abbiamo né elementi oggettivi che indichino che questa violenza ci sia stata, né una testimonianza della donna che ci indirizzi in questo senso. Il suo ruolo da “controllore” della raccolta differenziata dell’immondizia potrebbe aver irritato qualcuno fino a spingerlo a tanto? Allo stato delle indagini non possiamo escluderlo».

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