Il Portogallo evita guai, Ronaldo evita i turchi

Il Portogallo di Cristiano Ronaldo e compagni diverte e a tratti straripa contro la squadra turca allenata da Terim. A Basilea la Repubblica Ceca batte uno a zero i padroni di casa della Svizzera con un gol di Sverkos, che non doveva essere neanche convocato

Il Portogallo evita guai, Ronaldo evita i turchi
Cetin Servet è un ottomano di un metro e novanta che stazza attorno al quintale e di professione fa la sentinella sui campi. Quel diavolo di Fatih Terim gli ha chiesto di montare la guardia sul fenomeno consacrato del calcio europeo, quel Cristiano Ronaldo che per il grande Real vale almeno 70 milioni di euro, e per il Portogallo è l’ultima speranza per diventare antipatico e iniziare a vincere qualcosa. quindi Terim non si sentiva affatto tranquillo con quella peste di Ronaldo in giro. Avrebbe potuto chiedere aiuto a uno a caso degli altri dieci fratelli di Cetin Servet, tutti pronti a dare una mano se ce ne fosse stato bisogno, ma ha preferito affiancargli un certo Hakan Balta, una colonna di marmo esagerata, anche lui centrale del Galatasaray. Fatih Terim ha chiesto ai suoi due carcerieri di non dare troppo nell’occhio, ma eventualmente di randellare senza pietà il Cristiano.

 

Dopo 24 secondi di gioco Cetin è entrato sulla caviglia destra di Ronaldo, il secondo fallo è stato di Hakan, un simpatico uno-due che ha tenuto il fenomeno lontano dal tabellino e da tutto il resto.
D’altronde non è semplice concentrarsi e rischiare la pelle quando i grandi club d’Europa sono pronti a svenarsi per avere i tuoi piedi sani. E poi non è solo questione di pallone, lui è stato anche votato come il più affascinante di tutti e ieri sera a Ginevra c’era maggior rischio di sfigurarsi che di fare una brutta figura.

E così CR7, come viene soprannominata l’ala destra del Manchester United, è rimasto abbastanza in cesta, pochi passo double, colpi di tacco e rabone, il giovane Cristiano ha pensato al resto di questa simpatica kermesse che durerà ancora circa un mese e poi anche alle parole del suo capitano Rio Ferdinand che ha affidato al Sun la sua preghiera: «Spero che Ronaldo resti con noi e ci aiuti a vincere ancora la Champions. Attualmente il Manchester United è il club più forte del mondo, non c’è un altro posto migliore dove giocare al calcio». In effetti a Cristiano Ronaldo la storia comincia a pesare, anche Felipe Scolari, ct del Portogallo, va in giro a dire che questa nazionale gli ricordo un mucchio il suo Brasile campione del Mondo nel 2002 in Asia. E la differenza, dice in giro il ct, la farà proprio Cristiano Ronaldo. Adesso la vera preoccupazione è evitare di deludere tutti questi fans che si aspettano da lui chissà cosa.

Tutti questi pensieri occupavano la testa di Cristiano mentre i due ottomani continuavano a scaldargli le ossa. Il Real, Il Manchester, Scolari e Ferguson, che confusione.
E così nel dubbio il giovane Ronaldo si è tenuto alla larga da tutto, non ha nemmeno messo un piede nei due gol della vittoria, solo un timido palo, su punizione, da lontano, come ieri sera era lui da tutto il resto. E alla fine perfino Cetin Cervet e Hakan Balta si sono congratulati con lui, non li ha costretti a esagerare e loro non passeranno alla storia per quelli che gli hanno stroncato la giovane carriera.

Certo che a vederlo ieri sera c’è da chiedersi se tutti quei milioni li vale veramente, ma non era questa la partita della vita, ieri sera c’era solo da salvare gambe e rabone. L’europeo è appena iniziato e il Portogallo troppe altre volte lo ha vinto prima ancora di entrare in campo.

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