Un comunicato durissimo. Silvia Gazzetti lascia la difesa, sempre più difficile, di Massimo Bossetti, il presunto assassino di Yara. "Preso atto delle inconciliabili posizioni di questo difensore rispetto a quelle espresse dal collega... in ordine all'adeguata condotta ed alla linea difensiva da sostenere nella piena tutela degli interessi dell'indagato..."Dunque, una rottura insanabile. I motivi dello scontro non vengono fuori esplicitamente, ma si può pensare che Gazzetti avesse maturato una posizione critica nei confronti della linea sostenuta da Salvagni e volesse in qualche modo ammorbidire la posizione di totale chiusura nei confronti della procura e dell'accusa. Bossetti, invece, si ostina a proclamarsi innocente. E respinge in blocco tutte le accuse. Il problema è che un passo alla volta gli investigatori del Ros dei carabinieri hanno messo insieme prove ritenute solide.
Non c'è solo il dna ad incastrare il carpentiere bergamasco, ma è ormai dimostrato che il suo furgone era davanti alla palestra frequentata da Yara alle 18.01 del 26 novembre 2010, nei minuti fatali in cui la ragazza sparì dalla circolazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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