«Potete cancellare la lista, ma non noi»

Bandiere del Pdl, un cielo di palloni azzurri e stendardi tricolore e un fiume umano proveniente da ogni parte d’Italia. Ieri a piazza San Giovanni batteva il cuore del popolo berlusconiano. Animi infuocati, soprattutto quelli dei sostenitori del Lazio, che hanno protestato ancora una volta contro l’esclusione della lista provinciale del Pdl dalle elezioni. Ma gli elettori del centrodestra sono ottimisti, convinti che la Regione verrà espugnata, in barba alle decisioni della magistratura.
«Nel Lazio siamo testa a testa - dichiara Mara, 38 anni, insegnate di Inglese, stringendo per mano il figlio Marco di appena cinque -. In una settimana possiamo farcela e recuperare il tempo perduto in campagna elettorale, in attesa dei fantomatici responsi di Tar, Consiglio di Stato e Corte d’Appello. Una farsa, perché sapevamo fin dall’inizio che i giudici ci avrebbero dato addosso per colpire il premier.

Ma andiamo avanti più determinati che mai». «Dobbiamo restare uniti - sottolinea Pino Lenga, 22 anni, iscritto alla facoltà di Ingegneria alla Sapienza -. In fondo l’aver segato la lista del Pdl non cambia molto. L’importante (...)

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