Povertà, Caritas lancia l’allarme: "Cinquemila persone senza casa"

Il settimo rapporto Ambrosiano sulla diocesi rivela che il problema dell’alloggio colpisce anche i milanesi

Cinquemila persone senza una casa. Altre 85mila che rischiano di perderla da un giorno all’altro. In una città nella quale il mercato degli affitti è diventato insostenibile, a fronte di stipendi sempre più inadeguati. È la fotografia della situazione abitativa a Milano scattata dall’osservatorio della Caritas Ambrosiana. Che spiega, almeno in parte, il dato allarmante lanciato con il settimo rapporto sulla povertà nella diocesi del capoluogo: 16mila persone, fra Milano, Varese e Lecco, che non riescono ad arrivare alla fine del mese e per questo si sono rivolte, nel corso del 2007, a 61 centri di ascolto. Sono per lo più immigrati (75 per cento), sotto i quarant’anni. In sette casi su dieci di sesso femminile, provenienti soprattutto da Perù, Romania, Ecuador, Marocco e Ucraina. Sono diplomati, spesso laureati (nel 7,2 per cento dei casi, con titoli di studio però a volte non riconosciuti in Italia), ma nonostante questo non riescono a raggiungere standard di vita adeguati.
Ma il problema dell’alloggio colpisce anche gli italiani. In particolare, le giovani coppie, gli anziani, i nuclei familiari composti da un solo elemento e le persone separate. «Siamo di fronte a una difficoltà trasversale - spiega don Roberto Davanzo, direttore della Caritas Ambrosiana -, tanto che si è ridotta in modo significativo la popolazione milanese». La casa è diventata un bene speculativo, il che genera pendolarismo con «il capoluogo che si riempie di giorno e si svuota la sera».
Ci sono troppi appartamenti vuoti, certo. Non soltanto proprietà private, ma alloggi popolari sbarrati per paura delle occupazioni abusive e mai assegnati. Ma il problema è generato anche dal mercato immobiliare, nel quale il canone di affitto cresce più velocemente del tasso di inflazione. Ed ecco, quindi, che a Milano prendere in affitto una casa costa in media, rispetto allo scorso anno, 497,92 euro in più. Per questo molti immigrati - ai quali i proprietari chiedono mensilità ancora più alte a titolo di garanzia - preferiscono comprare casa. E infatti, oggi, un extracomunitario su quattro vive in un immobile di proprietà. Ma poi spesso si trova in difficoltà con il mutuo, perché non riesce a ottenerlo o a pagarlo regolarmente. «Il problema abitativo - continua don Roberto - o viene governato a livello di pubblica amministrazione con la collaborazione del privato e del privato sociale oppure non se ne esce». Chi va tutelato di più, avverte la Caritas, è la famiglia.

«Una coppia di giovani di Milano che si sposa, nella maggior parte dei casi è costretta ad andare fuori città - conclude il direttore -, a meno che la famiglia non sia stata lungimirante e abbia acquistato un appartamento quando il mercato lo permetteva».

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