Precariato e assegni sociali, via alle modifiche

Annunciata la retromarcia sulle norme contestate della manovra. La maggioranza va sotto alla Camera sull'emendamento Pd al decreto sui biocarburanti. Attivato patto ministri-sindacati: anche per gli statali detassati gli straordinari. Ma Epifani dà la caccia all'ottobre rosso

Precariato e assegni sociali, via alle modifiche

Roma - Alla Camera il governo va sotto sulle bio-masse nella discussione sul decreto mille-proroghe. Al Senato si lavora per far salire a tre gli emendamenti al decreto sulla manovra; il governo, infatti, presenterà un emendamento anche sui precari e sugli assegni sociali, oltre a quello chiesto dal Quirinale. Risultato: entrambi i provvedimenti andranno in terza lettura. Il mille-proroghe tornerà a Palazzo Madama sabato 2 agosto (scade il 3) per il voto definitivo. E la manovra farà il percorso inverso in direzione di Montecitorio, per ottenere il voto finale fra martedì e mercoledì.

Manovra Il Parlamento deve avere il tempo per discutere provvedimenti che riguardano provvedimenti sociali, dice Gianfranco Fini. A partire dalla questione sui precari. E il relatore al decreto Salvo Fleres annuncia che si è aperta «una verifica» fra governo e maggioranza al Senato per far salire il numero degli emendamenti al decreto legge. Oltre a quello chiesto dal Quirinale che dovrebbe ridurre l’elasticità (ma solo per il 2009) di ogni singolo dicastero sulle proprie missioni di spesa, è probabile che prendano la forma di emendamento anche le modifiche per le misure sugli assegni sociali e per i precari.

A sciogliere ogni dubbio ci pensa Maurizio Sacconi: il governo - spiegano fonti del ministero del Welfare - presenterà un emendamento destinato a circoscrivere alle Poste il problema delle nuove regole sulla trasformazione del contratto di lavoro. L’altro giorno, il ministro aveva ipotizzato che un’eventuale modifica delle norme contenute nel decreto potesse trovare spazio nella legge finanziaria, in quanto l’orientamento generale era quello di modificare il meno possibile il decreto sulla manovra. E l’unica correzione prevista era quella chiesta dal Quirinale. Poi, la vicenda precari, alla quale si è aggiunta la necessità di una corretta interpretazione della norma sul controllo degli assegni sociali, ha convinto il governo a far salire a tre gli emendamenti da introdurre nel provvedimento.
«Sugli assegni sociali - sostiene Antonio Azzollini, presidente della commissione Bilancio del Senato - è altamente probabile una riscrittura perché la volontà del governo deve essere chiara per evitare equivoci». Sugli assegni sociali, infatti, si erano creati equivoci tali che ipotizzavano la cancellazione dell’assegno sociale a chi non poteva dimostrare di aver lavorato almeno per dieci anni. Il principio vale - ha chiarito il sottosegretario all’Economia Giuseppe Vegas - ma soltanto per gli immigrati; casalinghe e pensionati italiani non hanno nulla da temere. Ed ora un emendamento lo sancirà.

Bio-masse Giuseppina Servodio, Pd, presenta un emendamento in cui chiede al governo che una quota minima di carburanti da fonti rinnovabili sia ottenuta non solo da «combustibili sintetici», ma anche da bio-masse: residui di lavorazioni delle produzioni agricole, e non solo.

Una volta messo al voto, contrari Commissione e governo, l’emendamento ottiene 250 voti favorevoli, 246 contrari e 3 astenuti. A votare con l’opposizione sono i 5 deputati dell’Mpa: «un voto a favore del mondo agricolo», spiegano; ed il parlamentare del Pdl, Paolo Russo «per errore», dice. A favore, anche due voti della Lega (altro errore); mentre i tre astenuti sono deputati lumbard. Al momento del voto a Montecitorio era presente il 75,37% dei deputati del Pdl ed il 71,67% della Lega. Più alta la percentuale di presenza del Pd, 85,32%, e dell’Udc, 88%.

A questo punto, il provvedimento, che contiene

norme che vanno dai crediti d’imposta per il Sud alle misure per la pesca agli interventi a favore del Piemonte colpito dalle alluvioni del maggio scorso, tornerà al Senato per il voto definitivo. Atteso per sabato 2 agosto.

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