Prevenire le malattie renali

In occasione del quarantesimo anniversario dell'istituzione della divisione di nefrologia e dialisi dell'azienda ospedaliera di Lecco, centro di eccellenza europeo, la Società italiana di nefrologia ( Sin) ha organizzato all'ospedale Alessandro Manzoni il congresso annuale. Hanno illustrato lo stato dell'arte della nefrologia il professor Francesco Locatelli, oggi direttore scientifico, già primario, per molti anni, della nefrologia e dialisi dell'ospedale Manzoni e past-president di numerose società scientifiche nazionali ed internazionali e Giuseppe Remuzzi, responsabile scientifico dell'Istituto Mario Negri di Bergamo e presidente dell'International Society of Nephrology .
Il professor Locatelli ha sviluppato in alcuni decenni un programma di dialisi ospedaliera, emodialisi domiciliare e dialisi peritoneale. Nel 2006 l'ospedale di Lecco ha iniziato anche l'attività di trapianto di rene in convenzione con la Fondazione Policlinico di Milano. «La malattia renale - ricorda il professor Locatelli - richiede al paziente molta cura di sé. Per rallentare la progressione della malattia si deve acquisire un corretto stile di vita e una alimentazione adeguata. L' insufficienza renale cronica è una condizione caratterizzata da una riduzione della capacità di filtrazione glomerulare ed alterazione della produzione di ormoni (eccesso di renina che alza la pressione arteriosa e difetto di eritropoietina che causa anemia). Ciascun rene è formato da oltre un milione di piccole unità chiamate nefroni, con due strutture principali: il glomerulo e il tubulo renale. Il glomerulo è costituito da una fitta rete di capillari avvolti dalla capsula di Bowman, la parte del nefrone responsabile del filtraggio del sangue. Solo quando è stato danneggiato il 50% del tessuto renale il valore della funzionalità inizia a scendere. L'aumento della concentrazione ematica delle sostanze eliminate dal rene - precisa il professor Locatelli - avviene spesso dopo molto tempo. Passati i 50 anni cause di insufficienza renale cronica sono il diabete e l'ipertensione arteriosa».
Come si può prevenire la patologia renale cronica e la sua progressione?
«Bisogna combattere il fumo, la sedentarietà, il soprappeso, l'iperglicemia, l'ipertensione, gli elevati livelli di colesterolo e di trigliceridi, la vita sedentaria, l'eccesso di alcolici, l'abuso di farmaci antidolorifici ed antinfiammatori». Quali sono i capisaldi di cura della malattia renale cronica?
«Vanno evitati il più possibile i farmaci potenzialmente nefrotossici, come certi antibiotici,ma soprattutto i Fans (farmaci antinfiammatori non steroidei, cioè non a base di cortisone).Questi farmaci - precisa il professor Locatelli - sono usati specie dalle persone anziane per curare il dolore di origine osteo-muscolare. Purtroppo un effetto indesiderato è un danno al rene. Il loro impiego andrebbe quindi limitato al dosaggio minimo efficace in chi è a rischio e già soffre di disturbi renali.In caso di vera necessità il dolore può essere alleviato con altri farmaci antidolorifici, come gli oppiacei, oggi notevolmente migliorati anche nella loro tollerabilità. Una terapia antipertensiva efficace è il trattamento cardine. Alcune classi di farmaci antipertensivi ed in particolare quelli in grado di bloccare il sistema renina - angiotensina rallentano la progressione delle nefropatie croniche.

I farmaci Ace inibitori e sartanici sono considerati di prima scelta, soprattutto in presenza di protenuria, ma con una cautela in caso di severe lesioni aterosclerotiche. Una terapia di combinazione con diversi agenti antipertensivi è spesso necessaria per raggiungere un controllo adeguato dei valori pressori ».

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