Riscattare un periodo senza contributi? Ecco come fare

La legge di bilancio 2024 consente di incrementare i contributi versati. È possibile erogare la cifra dovuta anche tramite rateizzazione

Riscattare un periodo senza contributi? Ecco come fare
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Riscattare un periodo senza contributi è possibile. All’interno della legge di bilancio 2024 è stata introdotta una nuova opportunità per incrementare i contributi versati riscattando in tutto o in parte, i periodi non coperti dal versamento delle imposte dovute fino a un massimo di cinque anni. La cifra dovuta verrà versata in rate mensili per un periodo massimo di 12 anni senza interessi. Ecco come fare.

Chi può accedere alla misura

È quindi possibile riscattare i periodi non coperti da retribuzione. I soggetti che possono mettere in pratica questa misura sono:

  • lavoratori pubblici e privati;
  • iscritti alle gestioni INPS dipendenti o autonomi o alle forme sostitutive (Fondi speciali come fondo telefonici, fondo elettrici, fondo trasporti, Fondo Dirigenti d'Azienda ex Inpdai; Fondo Volo; Fondo di Previdenza dello Spettacolo);
  • lavoratori che hanno iniziato a versare a partire dal 1 gennaio 1996, quindi soggetti al calcolo della pensione con metodo interamente contributivo.

Questa tipologia di riscatto causa l'esclusione di fatto dei lavoratori maggiormente anziani che hanno iniziato a versare prima di quella data. La norma mette in risalto il fatto che l'eventuale successiva acquisizione di anzianità assicurativa prima dell'1 gennaio 1996 comporta l'annullamento d'ufficio del riscatto già effettuato con conseguente restituzione dei contributi. Inoltre non è possibile anticipare il periodo complessivamente coperto e quindi l'arco temporale dev'essere compreso tra il primo e l'ultimo versamento contributivo effettuato.

Quanto costa il riscatto

Il “costo” del riscatto viene definito secondo i criteri stabiliti dall'articolo 2, comma 5 del decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 184 il quale tratta il sistema contributivo, con le aliquote contributive vigenti nel regime ove il riscatto opera alla data di presentazione della domanda. I lavoratori del settore privato possono versare la cifra dovuta attraverso l’erogazione da parte del datore di lavoro dei premi di produzione che spetterebbero al dipendente. In ogni caso la cifra è deducibile dal reddito di impresa e da lavoro autonomo e è inclusa nel reddito fiscalmente imponibile del dipendente.

Le modalità di versamento

In quanto alle modalità di versamento è possibile erogare la cifra in un'unica soluzione oppure in un massimo di 120 rate mensili, ciascuna di importo non inferiore a 30 euro. In quest’ultimo caso non è prevista l’applicazione di interessi.

La norma spiega che la rateizzazione dell’onere non verrà concessa se i contributi da riscatto devono essere utilizzati per la immediata liquidazione della pensione diretta o indiretta oppure se gli stessi vengono determinanti per accogliere una domanda di versamento volontario.

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