Preziosi affida il Genoa a Lo Monaco: basta rivoluzioni, i bravi resteranno

Nessuno sa quanto potrà durare il «matrimonio» tra due personaggi irruenti e vulcanici come Enrico Preziosi e Pietro Lo Monaco? I diretti interessati sono i primi a scherzarci su, ma sono anche i più determinati nel difendere la loro scelta. Preziosi: «C'è già il toto-scommesse su quanto tempo Lo Monaco resterà con noi. Per tutti i tre anni del contratto e poi vedremo». Lo Monaco: «Quanto dureranno due persone dal carattere fumantino come noi? Preziosi ha dimostrato un grande amore per il Genoa. Io per natura sono un aziendalista e come tale cerco di far in modo che l'azienda sia sempre affidabile e sia un punto di riferimento in cui tutti si possono identificare. Con Preziosi ci conosciamo da tanti anni, tra di noi ci sono affinità. Abbiamo fatto tante battaglie in Lega».
Dopo una stagione tribolata, Enrico Preziosi ha deciso di fare un passo indietro, lasciando le chiavi della società in mano a Pietro Lo Monaco, che ricoprirà la carica di amministratore delegato con funzioni anche di direttore generale. Capozucca resterà come direttore sportivo, mentre a Zarbano è stata offerta la carica di vice-presidente.
«Lo Monaco avrà carta bianca - spiega Preziosi -. Mi lascerà qualche condivisione sul calcio mercato, ma nulla di più. Altrimenti non avrei fatto un passo indietro. Il resto se lo guadagnerà lui sul campo, mentre io farò il patron. Ho sempre rispettato le deleghe che d'ora in poi saranno ancora più strette». Prima di cedere la parola al nuovo dg, Preziosi si è tolto qualche sassolino dalle scarpe: «Rimango perplesso di fronte alle considerazioni di Lari. Avrei dato delle dritte agli ultrà sulle partite. Ma chi ci crede? L'unico condannato di venti imputati è stato il sottoscritto». Preziosi ha parlato anche di Sculli, Criscito e Milanetto tirati in ballo dal calcio-scommesse: «Non posso pensare che qualcuno di loro abbia fatto qualcosa contro la società. Sculli l'ho avuto qui tanti anni. In un momento di difficoltà sua, abbiamo continuato a sostenerlo. Dalle intercettazioni emerge un certo tipo di rapporto tra lui e i tifosi. Bisogna capire fino a che punto si è spinto questo rapporto. Spero che si tratti solo di bullismo. Criscito e Milanetto mi hanno ribadito la loro totale estraneità e io ho il dovere di credergli».
Poi è stato il turno di Lo Monaco che ha tracciato le linee guida del suo lavoro. «A me piace pensare che attorno a una società gravitino cinque componenti importanti: squadra, staff tecnico, tifoseria, mass media e azienda. Tutto deve essere programmato affinché il Genoa possa compiere un percorso di affidabilità globale. Bisogna porsi sempre dei traguardi. Un lavoro senza traguardi è un lavoro monco. Bisogna avere la voglia di sognare e puntare al meglio». Lo Monaco un sogno ce l'ha e non si vergogna a confessarlo: «Speriamo di poter festeggiare il decimo scudetto e la stella durante la mia permanenza. Non è una boutade». Preziosi sorride: «Lui non sa che cosa ha detto. Io quella parola non l'ho mai pronunciata in nove anni...».
Lo Monaco ha le idee molto chiare: «La squadra è già fatta. Cercheremo di far rientrare a casa diversi giocatori cresciuti nel settore giovanile, svecchiando l'età media della rosa. Se il Genoa porta a casa Perin, vuol dire che tutti gli sforzi fatti sul settore giovanile hanno avuto una logica». Immobile e Destro? «Ciro è un giocatore del Genoa al 50%, resterà con noi. Tutti parlano di Destro all'Inter o alla Juventus, ma la soluzione più probabile è che rimanga al Genoa. Il mercato cambia continuamente, quel che è certo oggi, tra qualche settimana può non esserlo più». Il nuovo direttore generale chiarisce un concetto importante: «Non potrà mai succedere che un giocatore consideri il Genoa come una tappa di passaggio». Preziosi conferma: «Non ci sarà più il turnover eccessivo di giocatori che tanto fastidio ha dato ai nostri tifosi».


Il Genoa ripartirà da Gigi De Canio, che verrà presentato martedì insieme al suo staff. Per Lo Monaco «De Canio è una persona seria, affidabile che ha raccolto meno delle sue qualità. Sa di essere in una piazza importante ed è motivatissimo».

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