Le promesse «personalizzate» di Burlando

Le promesse «personalizzate» di Burlando

(...) A catalizzare l’attenzione - «con quel personale può dire ciò che vuole» gigioneggia galantemente Gadolla, Pdl, parafrasando un Carosello dei suoi tempi - è proprio l’unica donna politica presente, Marylin Fusco, tosta e agguerrita nel difendere valori e disvalori di Italia dei valori. Lo fa subito dopo che Nesci, consigliere regionale di Rifondazione, si è beccato con gli antagonisti del centrodestra su Terzo valico e Gronda. «Burlando con noi si è impegnato su lavoro e sanità, non so con gli altri che impegni abbia preso», rivela Nesci che taccia le due infrastrutture di inutilità e ruberie. Replicano Bagnasco e Gadolla, all’unisono con la richiesta di chiarimento di Lussana: «È la conferma che Burlando ha preso accordi separati, per convenienza, a seconda di chi si trovava di fronte!». Allora Marylin prende in mano il pallino . E, sempre istigata da quel giamburrasca di Lussana, vibra un fendente non da poco all’Udc, partito alleato della coalizione che si ripropone di fare e disfare (soprattutto disfare) le faccende in Liguria nel prossimo quinquennio: «Girano strani sondaggi che danno noi al 4,5% e l’Udc quasi pari - il ragionamento della consigliera comunale Idv, ora candidata a entrare nell’aula di via Fieschi -. Storie. Noi viaggiamo sul 6-6,5%, mentre il partito di Casini è sotto il 4, il quoziente pieno che consente la rappresentanza». Stupore sotto i riflettori. Interviene Gadolla: «Vuoi dire che ti auguri che l’Udc non entri in consiglio?». Replica di Fusco: «Vedremo al momento di aprire le schede». Della serie: dai nemici mi guardo io, dagli amici mi guardi Iddio. Non è finita. Viene il momento di De Magistris: Manuela Cappello, già consigliera Idv transfuga nel gruppo misto, si è messa a fare campagna a Palazzo Tursi per l’ex magistrato, tuttora nell’Idv anche se da battitore libero. «Come mai?» incalza maliziosamente Lussana supportato da Bagnasco e Gadolla. Marylin non deflette, e snocciola: «Il problema è reale. Cappello è in politica grazie a Di Pietro. De Magistris è stato candidato come esponente della società civile». Infine: «Se si sta in un partito, ci si sta correttamente». La tirata d’orecchie a De Magistris, vicino a «grillini» e «popolo viola», è palese e velenosa. Per nulla velenoso, invece, anzi decisamente affettuoso, quasi materno, il giudizio sull’onorevole Paladini che alla Camera, mentre i colleghi di gruppo esibivano cartelli contro «le leggi ad personam», se ne stava tranquillamente a braccia conserte (come hanno immortalato le foto uscite sui giornali). «La nostra è una forza di governo, non di protesta» spiega Marylin Fusco.

Tanto basta per giustificare l’apparente «distinguo» del pigmalione Paladini. A questo punto arriva lo stop - provvidenziale? - di Franca Brignola: «Piazza Elezioni» finisce qui. Le acrobazie dialettiche, invece, sono destinate a proseguire.

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