Roma«Monteverde non ti vuole» sta scritto su uno striscione appeso a poca distanza da villa Pamphili, dove ieri fervevano i lavori per il montaggio della «tenda verde» pretesa da Gheddafi per il suo soggiorno romano. Protesta lOnda studentesca, sinalberano le «donne democratiche» e Amnesty Italia, contestano a sinistra, ma anche a destra pretendono che il colonnello incontri gli esuli da lui espulsi dopo il golpe del 70 che lo portò al potere.
Eppure la tre giorni romana del presidente libico e dellorganizzazione dellUnione Africana è un appuntamento di sicuro rilievo. Innanzitutto perché sarà la prima vera controprova dellaccordo di cooperazione firmato a Bengasi un anno fa (agosto 2008) col quale, in cambio di infrastrutture sul territorio libico per 4 miliardi di euro in 20 anni (tra le quali la famosa autostrada Tripoli-Tobruk), il governo di Tripoli si impegnava a favorire le nostre aziende con commesse e accordi di partenariato. Naturale dunque, che nella fittissima serie di impegni che si apre già stamane - prima nella colazione al Quirinale col presidente Napolitano, poi nellincontro a palazzo Chigi col premier Berlusconi - ci si aspetta che si chiariscano meglio i termini degli accordi che dovrebbero concedere «priorità» alle nostre imprese.
Imprese che saranno direttamente coinvolte venerdì, quando Gheddafi - dopo aver avuto domani un abboccamento col presidente del Senato Schifani, una tappa alluniversità La Sapienza (dove ci saranno rigidi controlli contro possibili manifestazioni) e un colloquio col sindaco di Roma Alemanno che si chiuderà con il consueto affaccio dellospite sul Foro Romano - si recherà in Confindustria per dialogare con la presidente Marcegaglia e una fitta schiera di rappresentanti della nostra economia. A chiudere la serie degli appuntamenti in programma, un incontro con Gianfranco Fini, seguito da dibattito cui prenderanno parte oltre al presidente della Camera e Gheddafi, anche gli ex-ministri DAlema e Pisanu.
Nel corso del suo soggiorno a Roma, Gheddafi dovrebbe stipulare alcuni nuovi accordi - uno per evitare le doppie imposizioni, un memorandum di collaborazione economico-scientifico per le ricerche marine, una procedura di facilitazione per il rilascio dei visti - ma è scontato che durante i suoi contatti venga approfondito anche il tema caldo della lotta al traffico dei clandestini. Del resto proprio ieri pomeriggio, in previsione dellarrivo a Roma del colonnello, si son visti a lungo alla Farnesina il ministro Frattini coi suoi colleghi, il maltese Tonio Borg ed il libico Mussa Kussa. Sotto esame, le procedure per lapertura di uffici Onu sul territorio libico per le richieste dasilo in Europa, lintensificazione dei controlli marittimi e navali, le prospettive del sistema satellitare di cui, grazie ai contributi italiani ed europei, si vorrebbe dotare la Libia per il controllo delle carovane clandestine che sinerpicano dal centro-Africa verso il Mediterraneo.
Un programma dazione che non soddisfa la sinistra antagonista che reclama contro i «lager» di Gheddafi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.