Il pulcino nero batte i record da mezzo secolo

Ha 53 anni ma non li dimostra. Calimero è la storia: compare per la prima volta in tv il 14 luglio 1963, nella vetrina di Carosello. Segni particolari piccolo e nero, è frutto del genio di Nino e Toni Pagot (con la storica casa di produzione di Milano i pionieri dell'animazione in Italia) e di Ignazio Colnaghi, coautore delle sceneggiature e voce del personaggio. È la fabbrica di detersivi Mira Lanza ad adottare Calimero, che grazie a slogan cult buca lo schermo ed entra nel cuore degli spettatori. Oltre mezzo secolo dopo, con 290 episodi trasmessi in più di 80 Paesi, Calimero è una macchina da soldi. Nel 2013 è stata lanciata la nuova serie tv in 3D e coloratissima, realizzata da Rai Fiction con Studio Campedelli, Calidra, Gaumont Animation, TF1 e Disney Junior. Una produzione internazionale per 104 episodi da 11 minuti, a cui ha lavorato anche Marco Pagot, erede dei creatori. In Francia ha battuto ogni record, col 49% di share nel target 4-14 anni. «Calimerò oggi è una parola nel vocabolario francese, è l'idolo dei bambini in Brasile come in Lussemburgo, mentre in Giappone è così familiare che lo credono un manga», dice Maria Romanelli, Ceo e fondatrice di Team Entertainment, azienda milanese che ne detiene i diritti di licensing e merchandising. «Il nostro obiettivo è di aprire ancora il mercato. Calimero è un veicolo formidabile, può arrivare ovunque, unisce le generazioni. Per esempio, a Pasqua Ferrero ha venduto 1,2 milioni di uova griffate Calimero. Almeno 30 aziende italiane producono e lanciano giocattoli, figurine, libri, materiale didattico, articoli da spiaggia eccetera, tutti ispirati a lui».

Ma il pulcino ha conquistato anche il mercato dei «grandi»: dai set per la cucina all'abbigliamento, è addirittura sugli accendini zippo. Aveva ragione Umberto Eco: «Quando un personaggio genera un nome comune ha infranto la barriera dell'immortalità ed è entrato nel mito: si è un calimero come si è un dongiovanni, un casanova, un donchisciotte...».

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