Lattuale situazione demografica del nostro Paese presenta impressionanti analogie con quella dellImpero romano nel suo declinare. Il sociologo californiano Rodney Stark, che si dichiara agnostico, nel suo libro Ascesa e affermazione del Cristianesimo, mostra che nel mondo pagano laborto era un metodo di contraccezione di massa e linfanticidio era praticato spesso nel caso di figli malati o handicappati. Il matrimonio era unistituzione in crisi e le famiglie erano poco numerose. Per tutte queste ragioni la natalità era in vertiginosa diminuzione e non riusciva a compensare la forte mortalità.
In questo contesto i cristiani erano uneccezione. Erano contrari ad aborto, infanticidio, prostituzione, omosessualità, perché mossi da un amore alluomo e allordine naturale delle cose che veniva loro dallimitazione di Gesù Cristo. Manifestavano questa differenza attraverso la loro esperienza quotidiana che non poteva non colpire anche i nemici più acerrimi. Lamore alla vita, anche la più debole, poneva interrogativi a chi era uso valutare gli esseri umani solo per il loro potere e la loro ricchezza. Perciò, pur non facendo di questa concezione una battaglia politica capace di costringere i pagani ad adeguarsi ai loro usi più umani, nel giro di qualche secolo le loro concezioni su matrimonio e rispetto per la vita divennero prassi prevalenti nella nuova Europa cristiana.
Uno scenario opposto si riscontra nello scorso secolo in Paesi cattolici come lIrlanda, la Polonia, lItalia, la Spagna. Una legislazione confacente ai principi cristiani e una morale prevalente che si rifaceva agli stessi principi, non è riuscita a impedire il distacco di molti da un modo umano di trattare lamore e i figli in arrivo. Secondo uno studio del prof. Bernardo Colombo, pubblicato nel 1976 - ovvero due anni prima dellentrata in vigore della legge 194 - su Medicina e Morale rivista dellUniversità Cattolica, il numero di aborti in Italia era già tra i 100.000 e 200.000 (i dati più recenti parlano di 130.000, di cui 36.000 di donne straniere). Successivamente, i cattolici si sono impegnati - e ancora si impegnano -, con alterni risultati, nella sacrosanta battaglia perché la legislazione non divenga del tutto aliena dal rispetto della vita. Ad esempio, grazie anche al loro impegno, la legislazione sullaborto in Italia è risultata meno distruttiva che in altri Paesi. Tuttavia, quando si sono tradotti i principi morali in battaglie frontali, fino al referendum sullaborto, ovunque si è persa la partita. Quale è la debolezza di questa traiettoria moderna? La dimenticanza dellinsegnamento della storia, il venir meno dellesperienza di novità vissuta e testimoniata da persone e famiglie più liete, anche di fronte a situazioni e scelte che chiedono più sacrificio.
*Presidente Fondazione per la Sussidiarietà
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