Quando Amelio «scoprì» Warhol e Beuys

Quando Amelio «scoprì» Warhol e Beuys

Continua con grande successo alla Fondazione Mazzotta (Foro Bonaparte 50) una delle mostre più interessanti della stagione: «Warhol e Beuys. Omaggio a Lucio Amelio» (fino al 30 marzo). Nei suoi trent'anni di attività, Lucio Amelio (1965-94), storico gallerista partenopeo e scopritore di talenti, trasformò la sua galleria napoletana in un centro internazionale paragonabile a una vera e propria fucina dalla quale sono scaturiti molti protagonisti del panorama artistico internazionale. I lavori in mostra di Warhol e di Beuys, oltre a una serie di fotografie e documenti di grandi nomi della contemporaneità che hanno fatto parte della storia della galleria napoletana di Amelio, inquadrano un periodo storico di grande fermento. L’esposizione consente di ammirare parte della straordinaria collezione di Amelio attualmente ospitata nella Reggia di Caserta. Nell’80 l'incontro tra due artisti così diversi come Andy Warhol e Joseph Beuys - fautori di due concezioni antitetiche dell'arte - fu un avvenimento irripetibile.
Michele Bonuomo, curatore della mostra ha voluto esporre lavori e contenuti dell'opera di due grandi artisti che hanno saputo vivere l'arte in maniera avventurosa. Dopo l'incontro di Joseph Beuys con Lucio Amelio avvenuto nel 1971 in occasione di un convegno a Heidelberg, l'artista tedesco si era più volte recato a Napoli dando vita al programma «Ciclo sull'opera di Joseph Beuys» che per molti anni impegnò Amelio in una presentazione metodica del lavoro dell'artista. Il primo incontro tra Beuys e Warhol avvenne invece, nel giugno 1979, a Duesseldorf, dove viveva l'artista nordico. Dopo cinque mesi, il 5 novembre, Beuys sbarcò a New York per una gigantesca retrospettiva al Guggenheim Museum e in questa occasione s’incontrò con Warhol nella sua Factory. Cosa buffa, qualche mese dopo a Napoli, il 1° aprile 1980 vennero presentati nella galleria di Lucio Amelio in anteprima mondiale i ritratti che Warhol aveva fatto a Beuys. Così Amelio consacrò «gran gioco storico» che già dal 1965 tenne sul filo il mercato internazionale dell'arte contemporanea. Di quell'incontro oggi possiamo ammirare da Mazzotta una serie di opere, straordinari ritratti, una serie infinita di fotografie e documenti, nonché il resoconto che Warhol fece nei suoi diari.


La mostra, accompagnata da un corposo catalogo edito da Mazzotta, rende omaggio a Lucio Amelio con 92 opere di cui 30 di Warhol (1928-87), 42 di Beuys (1921-86) e altri contributi di Oliva, Durante, Ciuni e Corà e una serie di scatti di Scianna, Jodice, Avallone, Del Monaco e Donato.
«Beuys-Warhol. Omaggio

a Lucio Amelio»
Fondazione Mazzotta
Fino 30 marzo
Info, tel. 02.86912297

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