Quant'è chic il piano B Oppure no?

di Tony Damascelli

Se il lato B può essere ehm, il piano B è sicuramente una necessità. Siamo circondati da un popolo che fugge, costretto, spinto dal piano A, come naufrago in un mare di debiti e di sofferenze. O comunque, deve cercarsi un'alternativa.

Esempio: che faccia e che fine fanno i nostri pensionati quando controllano, in banca, il conto corrente falcidiato dalle tasse dell'iniqua Iniquitalia? Il loro, il nostro piano A, sognato, disegnato e inseguito da una vita, è andato a farsi fottere dunque, urge prendere il voloe lo stato per le corna e svoltare. Facile dirlo, complicato realizzarlo. I signori della terza età che fanno? Massì preparano i bagagli, chiudono le valigie, salutano e baciano e abbracciano figli, nipoti e parenti vicini e lontani. Incomincia l'avventura, si parte per il nuovo Eldorado alla voce Portogallo, Santo Domingo, Thailandia, Canarie, come dal cilindro di mago Silvan la nostra pensioncina si trasforma in un patrimonio strepitoso, esentasse o ai minimi desiderati di prelievo.

Ecco, allora, il trionfo del piano B, benedetto, contro il maledetto A.

Proseguo: che fine fanno, hanno fatto e dove si aggirano gli esodati (ex dotati) da oltre 5 anni, figli di ultimo letto della piangente Fornero Elsa? Passati dal posto di lavoro al posto di disoccupati, senza stipendio, con i sindacati complici della legge del legislatore e dei sedicenti tecnici di governo. Qualcosa si sono inventati ma siamo sempre nel piano dell'improvvisazione, rabbiosa, intossicata, dal menefreghismo delle istituzioni.

E adesso parliamo dei risparmiatori, coloro i quali invece di mettere i denari sotto i materassi li hanno depositati sotto i cuscini dei banchieri che, in alcuni casi hanno traslocato il malloppo sui conti diversi dei loro amici confidenti, complici. La carta moneta si è riscoperta carta straccia grazie all'opera maligna di banchieri iene che se ne fregano dei loro correntisti. Risparmiandosi anche un doveroso e semplice: «Vi chiediamo scusa, provvediamo a rimborsarvi». Scatta, allora, tra i sognatori del piano A, infine spiantati, l'allarme rosso, così come il conto corrente: qualcosa bisogna fare, trovando una via di entrata e non di uscita, perché quella è già stata indicata dalle iene di cui sopra.

Riassunto: l'alternativa non è una questione chic ma piuttosto chock. Il piano A, che sarebbe poi nient'altro che la vita prevista, regolare, anche ordinaria, senza colpi di scena e alla schiena, è saltato ed entra in campo l'alternativa, il ruotino di scorta, SI-PUO'-FARE!

Dunque, non tutti i mali vengono per nuocere e noi Italiani siamo, da sempre, i più bravi ad arrangiarci nell'utile e nel dilettevole. In fondo si tratta delle prime due lettere dell'alfabeto. Seguono poi la C, la D, la E...

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