Che cosha mai di titanico questEuropa ormai cinquantenne che suole abitualmente esaltarsi, come ha fatto anche domenica a Berlino, al suono dellouverture del Prometeo di Beethoven? Quale suo progetto o ambizione potrebbe evocare il gigante che osò sfidare gli dèi per donare il fuoco agli umani? Quale suo grande gesto potrebbe autorizzarla a reputarsi alunna di quellarchetipo di ogni rivolta?
Beh, se cè un suo atto che somiglia vagamente a una ribellione di specie prometeica è la sua gagliarda decisione di sottrarre al sovrano amerikano la fiamma della leadership dellOccidente. Peccato però che alla base di questa decisione si trovi un principio concernente la natura della democrazia clamorosamente contraddetto dalla storia del Novecento. Questo principio inseparabile dalla vocazione europea al pacifismo assoluto, senza se e senza ma afferma che «la democrazia non si esporta». Ma si è mai sentita una dichiarazione di principio che esiga una smemoratezza più gigantesca? Una capacità di oblio più titanica? Un più prometeico desiderio di amnesia?
Dalla prosopopea con la quale questo nobile principio viene incessantemente ribadito dai giganti del pensiero unico europeo sembra doversi dedurre che lEuropa ha allegramente dimenticato che quello straccio di democrazia che può oggi sbandierare è appunto il frutto di unesportazione. Sembra infatti che soltanto laltro ieri, fra la fine del terzo e linizio del quarto decennio del secolo scorso, grazie allirresistibile trionfo di quelle sublimi espressioni del suo spirito prometeico che furono i diversi movimenti totalitari, rossi e neri, che in quegli anni si diffusero un po dappertutto sulla sua nobile superficie, essa era ormai diventata con lunica eccezione dellInghilterra uno spazio geo-politico che non conteneva più un solo centimetro quadrato di erbetta democratica. Giacché allinizio del 1942 lEuropa continentale, in tutta la sua estensione, dalle sue coste atlantiche fino alla steppa siberiana, era tutta totalitaria (in chiave rossa o nera). E se soltanto tre o quattro anni dopo la sua area occidentale si ritrovò di botto democratica, questo poté accadere perché gli eserciti alleati, dopo aver impartito alle sue titaniche ambizioni nazifasciste, una micidiale batosta, le consentirono di importare, insieme ai tanti effetti di quellistruttiva lezione, anche qualche scintilla di fuoco democratico. E se circa quarantanni dopo alcune di quelle faville presero ad attecchire anche nelle sue regioni orientali, anche questo poté accadere soltanto perché il decesso del Prometeo comunista, sconfitto da quello amerikano, permise anche a quelle regioni di incominciare a importarle.
È noto fra laltro che un ingrediente essenziale dellattuale prometeismo europeo è lo spirito giacobino delle sue sinistre laiciste.
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